Rupert Everett discriminato a Hollywood

  

Da "’Unità" del 22.08.04 di Tatiana Lisanti
Rupert Everett: «Farei 007, ma Hollywood non vuole perché sono gay»

U’ennesima discriminazione, questa volta made in Hollywood, e chi ne fa le spese sarebbe il mondo gay. A denunciarlo è una star, è Rupert Everett. L’attore inglese, infatti, li avrebbe vestiti volentieri i panni di James Bond, il cinico 007 che ha sedotto intere generazioni con le sue acrobazie e donne bellissime con il suo fascino virile. Peccato, però, che la sua omosessualità sia risultata sgradita ai produttori americani.

«Sarei stato perfetto per interpretare il ruolo di 007», confessa ‘attore inglese in u’intervista al Daily Mirror nella quale parla di tutte le occasioni che il cinema gli ha negato da quando ha dichiarato di preferire gli uomini alle donne. «Ero la prima scelta per About a boy, ma poi il ruolo è andato a Hugh Grant», spiega amareggiato ‘attore 45enne del Matrimonio del mio migliore amico, il film che gli è valsa la nomination al Golden Globe come migliore attore non protagonista.

Artista eclettico, da ragazzo sognava di fare la rock star. E comunque non ha cambiato idea sulle sue scelte. «Non avrei mai potuto convivere con storie in squallidi alberghi, sempre col timore che ‘altro andasse a raccontare tutto ai giornali», dice l’attore mettendo al bando rimpianti e ribadendo la sua voglia di libertà, la stessa che aveva manifestato alla fine degli anni’80 confessando pubblicamente la sua identità sessuale.

Quel suo mettersi a nudo lo ha trasformato in un simbolo della cinematografia gay di tutto il mondo. Nel’98, ‘interpretazione del’amico confidente di Julia Roberts nel Matrimonio girato da Hogan, per il quale l’attore ha scritto anche la colonna sonora, gli ha restituito fama e apprezzamenti meritati.

Dal’inizio della carriera ad oggi, Everett ha lavorato in oltre 35 film, attraversando momenti difficili, dovuti soprattutto al fatto che come attore non privilegia film di cassetta. La sua passione per la musica e la scrittura lo aiutano a superarli, anche quando i media scandalistici di tutto il mondo lo prendono ‘assalto. Verso la fine degli anni’80 tenta la strada della musica e registra due album che però non hanno grande successo, nel’91 si dedica alla scrittura pubblicando due romanzi. Nel 1982 raccoglie consensi per la sua interpretazione teatrale di Another Country, tanto da aggiudicarsi il ruolo di protagonista nella versione cinematografica dell’84 che coincide anche con il suo esordio sul grande schermo. Da allora partecipa a molti altre pellicole. Dopo ‘abbandono di Pierce Brosnan al ruolo di 007, avremmo potuto vederlo nel ruolo del’agente segreto più famoso di tutti i tempi. E mentre il tam tam delle indiscrezioni annuncia tra i possibili candicati alla parte quelli degli inglesi Clive Owen, Ioan Gruffud, Jude Law e Gerard Butler, degli australiani Hugh Jackman, Heath Ledger ed Eric Banana e addirittura del figlio di Roger Moore (già Mr Bond), Geoffrey Moore, il cinema hollywoodiano scarta Rupert. Perché, dichiara lui, pur essendo attore bravo e apprezzato, ha preferenze sessuali che per i grandi produttori non collimano con quelle del grande amatore di donne qual è 007. Tra il successo professionale e «la libertà di ballare in discoteca» senza doversi nascondere, però, Everett dice di aver scelto la libertà. E di essere felice così.


Da "La Repubblica" del 22.08.04
Everett: io 007 perfetto scartato perché gay
"Aver fatto outing mi ha danneggiato"

LONDRA – «Sarei perfetto per il ruolo di James Bond, ma non credo proprio che mi daranno mai la parte perché sono gay, anche se personalmente ritengo di essere il migliore successore di Pierce Brosnan». Lo ha detto Rupert Everett, 45 anni, sostenendo, in un´intervista al quotidiano inglese Daily Mirror, che aver rivelato la sua omosessualità lo ha danneggiato professionalmente. Everett dichiarò di essere gay dopo avere interpretato Il matrimonio del mio migliore amico con Julia Roberts, assicura di non essersi pentito, anche se ammette che «non avrò mai questo tipo di ruoli. I produttori preferiscono morire che affidarmeli. Ma non volevo stare seduto in un posto buio con qualcuno sperando che non arrivassero i fotografi. La vita è noiosa. Voglio andare in discoteca tranquillo».


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