Per la Spagna l’uguaglianza non è un principio vuoto

  

Oggi il governo spagnolo ha approvato un progetto di legge per i matrimoni gay, che eliminerebbe ogni differenza di diritti tra persone omosessuali ed eterosessuali circa l’accesso al matrimonio.

"Il governo Zapatero ci ha dimostrato che l’uguaglianza dei cittadini può non essere un vuoto principio di cui infarcire costituzioni e statuti – commenta il presidente nazionale di Arcigay, Sergio Lo Giudice – se tutti i cittadini sono uguali in dignità e diritti non si capisce perché debba essere proibito sposarsi alle persone omosessuali, anche se in Italia, sull’esempio francese, abbiamo proposto una strada diversa, quella del Pacs."

Il premier spagnolo Josè Zapatero

Il premier spagnolo Josè Zapatero

Il riconoscimento e la tutela giuridica delle coppie gay e lesbiche serve a garantire a due persone che scelgano di condividere una parte importante della propria vita una serie di responsabilità e diritti reciproci: assistersi liberamente in ospedale in caso di malattia, prendere decisioni importanti sulla salute del partner in caso di sua incapacità, ereditare reciprocamente senza gli svantaggi di un testamento, ricevere la pensione di reversibilità, essere tutelati in caso di separazione, godere della miriade di diritti e agevolazioni concesse alle coppie eterosessuali sposate.

"La Spagna è l’esempio concreto – continua Lo Giudice – di come una classe politica coraggiosa e salda nella cultura dei diritti sappia interpretare l’evoluzione sociale in corso in tutt’Europa. Molti politici italiani sembrano invece intimoriti anche di fronte ad una proposta meno impegnativa come quella del Pacs, il Patto civile di solidarietà. Chiediamo a tutte le forze politiche laiche, liberali e democratiche del paese di lavorare per inserire nei programmi elettorali di coalizione per le prossime politiche l’impegno ad approvare una legge sul Pacs."

La proposta di legge italiana sul Pacs, presentata da Franco Grillini, deputato Ds e presidente onorario di Arcigay, e sottoscritta da 161 parlamentari, si distingue dal progetto di legge del governo spagnolo perché non modifica la definizione giuridica di matrimonio. In base a questa proposta le coppie dello stesso sesso o di sesso diverso, che intendano unirsi in un Patto civile di solidarietà, otterrebbero il riconoscmento di una serie di diritti oggi riservati alle coppie eterosessuali sposate.

Ad oggi sono 12 gli stati europei che riconoscono in forme diverse le unioni gay e lesbiche: Danimarca, Norvegia, Svezia, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Finlandia, Ungheria, Francia, Germania, Islanda, Portogallo. Tra questi solo l’Olanda e il Belgio hanno esteso il matrimonio vero e proprio alle coppie del medesimo sesso, come si sta apprestando a fare la Spagna, ma le regioni spagnole di Catalogna, Valencia, Aragona e Navarra prevedono già il riconoscimento delle convivenze gay.

In Francia una proposta di legge sul matrimonio gay è stata avanzata dal partito socialista francese.

In Gran Bretagna entro l’anno dovrebbe essere discusso un progetto di legge del governo Blair per riconoscere le coppie gay. Altri paesi, come Svizzera, Croazia e Repubblica Ceca, si stanno apprestando a farlo.


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