L’Europa laica non si piega all’ondata italiana di integralismo antigay

  

Se in Europa ha destato scandalo l’atteggiamento intollerante e discriminatorio della destra italiana, non si è fatto attendere uno scatto di laicità.

Il Pse, tramite il capogruppo Martin Schultz, ha chiesto a Barroso il cambio di portafogli per Buttiglione annunciando, in caso contrario, il voto negativo sull’intera Commissione, mentre il suo predecessore Enrique Baron Crespo ha invitato la conferenza dei capigruppo a pretendere le scuse del governo italiano per le gravi affermazioni di Tremaglia.

Ma la risposta più chiara al tentativo tutto italiano di infangare la dignità dei cittadini gay e lesbiche è arrivata con un atto istituzionale: oggi, infatti, Il Parlamento europeo ha approvato una raccomandazione proposta da Jean-Luis Bourlanges in cui si invita il Consiglio europeo a “rafforzare il concetto di cittadinanza dell’Unione e a ’includere garanzie per la libertà di circolazione dei cittadini e dei loro familiari nonché del partner registrato di qualunque sesso’”.

“L’Europa laica — commenta il presidente nazionale di Arcigay Sergio Lo Giudice – reagisce con fermezza e non si piega di fronte all’ondata, proveniente dalla destra italiana, di integralismo e intolleranza antigay.
“La richiesta di riconoscere reciprocamente le coppie gay registrate negli altri stati membri dell’Unione — prosegue Lo Giudice – è un principio di civiltà fondamentale, perché consente il diritto alla libera circolazione in Europa che altrimenti sarebbe preclusa ad una parte della cittadinanza.”


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