La barbarie di Alleanza Nazionale

  

“Siamo alla barbarie: Alleanza Nazionale sta assumendo comportamenti indecenti, indegni di un paese civile”. È questo il commento di Sergio Lo Giudice, presidente nazionale di Arcigay, alla notizia dell’attacco mosso dal consigliere regionale di AN Sergio Dressi nei confronti di un privato cittadino, consulente esterno delle Regione Friuli Venezia Giulia, messo alla gogna sulla stampa regionale a causa di un annuncio pubblicato su Internet, forse per uno scherzo goliardico.

Tremaglia, Fisichella e Dressi

Tremaglia, Fisichella e Dressi

“Alleanza Nazionale – ricorda Lo Giudice – sta manifestando con atti sempre più smodati un atteggiamento omofobo e razzista che ci riporta indietro di decenni. L’ex repubblichino Tremaglia aveva dato dei “culattoni” ai parlamentari Europei, Fischella aveva rincarato la dose licenziando il suo braccio destro per aver partecipato ad una festa pubblica al Gay Village di Roma. Adesso AN tocca il fondo strumentalizzando fatti assolutamente privati di un cittadino senza alcun incarico politico, del tutto privi di alcun disvalore o danno sociale, per pura propaganda politica”.

“Siamo colpiti — aggiunge il presidente nazionale di Arcigay — anche dal comportamento di qualche organo di stampa che, contrariamente alla misura dimostrata in altre occasioni, ha deciso di pubblicare il nome e la foto del ragazzo così vilmente attaccato da Dressi”

Molto dura anche la reazione del responsabile giuridico nazionale di Arcigay, il friulano Alberto Baliello: “Nelle stesse ore in cui il Ministro degli Esteri Gianfranco Fini sostiene gli interessi di Trieste, del Friuli e del’Italia intera per ospitare ‘EXPO nel capoluogo giuliano, in una delicata battaglia dove verrà "soppesata" ‘immagine della nostra regione e del nostro paese, un altro esponente di Alleanza Nazionale sferra, proprio nella nostra Regione, un attacco politico indegno della cultura civile di un paese moderno.

Era dai tempi del fascismo che in Italia non si brandiva ‘orientamento sessuale di una persona come arma politica. Per di più, fatto che ritengo di una gravità inaudita, si sfrutta la vita priva privata di comune cittadino come terreno di scontro politico, insensibili alle più elementari norme di civiltà politica”.


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