20 anni di “film che cambiano la vita”

  

Da "Il Manifesto" del 16.04.05 di ROBERTO SILVESTRI
Tutti gli amori estremamente pericolosi
John Waters è ‘ ospire ‘onore, dal 21 al 28 aprile a Torino, di «Sodoma a Hollywood», festival internazionale del cinema omosessuale

Ha 20 anni «Da Sodoma a Hollywood- festival internazionale con tematiche omosessuali» di Torino (21-28 aprile), appuntamento imperdibile tra quelli più anticonformisti, che ha lanciato negli anni talenti glam come Derek Jarman, Gus Van Sant, Gregg Araki, Todd Hyanes….

Gli altri vent

Nessuno è ancora riuscito a cancellare una manifestazione che si pone seriamente il compito di destabilizzare (e migliorare) ‘ordine simbolico dominante, anche se ‘è da dire che ce ‘hanno messa tutta. Non ne farei poi la prova di un altro miracolo di Woytila, però al’inaugurazione di giovedì prossimo (oltre alla madrina Platinette) ospite ‘onore sarà ‘icona gay assoluta, anzi il «Papa del Trash», come lo chiamava William S. Burroughs. Infatti il cineasta e maestro del buon «cattivo gusto» John Waters, che molti conoscono per Hairspray, Grasso è bello e Cry Baby, ma di cui si dovrebbe vedere (almeno) anche Polyester, Pink Flamingos, Desperate Living e Female trouble, presenterà ‘ ultima sua commedia terrorista al peperoncino, Dirty Shame con Tracey Ullman, Johnny Knoxville, Selma Blair (attrice di plateale «scuola Russ Meyer») e Chris Isaak. Una casalinga, cristiana e bigotta, diventa (dopo la classica botta in testa, citazione di Noi siamo le colonne di Stanlio e Ollio) una gaudente del sesso sconvolgendola comunità di un sobborgo di Baltimora (città natale del regista). John Waters (a cui Alias di sabato prossimo dedica la copertina), famiglia cattolica e adolescenza molto battagliera nei campi del rock, della contestazione alla guerra in Vietnam, del super 8 armato e del’umorismo come «programma minimo per una piattaforma davvero rivoluzionaria», è un cineasta che è riuscito a mantenere la sua integrità e indipendenza, il suo punto di vista unico (e questo insegna al suo pubblico, a tutelarlo), qualunque budget abbia a disposizione. Rimanendo anche dentro Hollywood un dolce spirito off off.

Quattro i concorsi (lunghi, corti, documentari e video), da non perdere fuori gara ‘ultima Danielle Dubroux, Mysterious skin (sabato 23) e in gara Tropical Maladie di Apichatpong Weerasethakul, astro nascente thai e My summer of love di Pawel Pawlikowski. La retrospettiva è dedicata alla cineasta svizzero-canadese Lea Pool. Omaggi a Marlon Brando e Giuni Russo, la cantante da poco scomparsa, «uno scricciolo guerriero fatto ‘ amore e misticismo», secondo Giovanni Minerba, il direttore da sempre. La panoramica «French Connection» è sul cinema francese contemporaneo.

Un programma di videoclip e una sezione dedicata ai «Porno visions» con alcuni dei film europei di «estremo amour» chiude il programma che non può dimenticare Pasolini, a 30 anni dalla morte. Verrà anche festeggiata la casa di distribuzione italiana Lucky Red, di Andrea Occhipinti (ci sarà anche lui a Torino) da sempre vicina al festival e che ha portato in Italia capolavori gay come Happy Together di Wong Kar-Wai, Il fiume di Tsai Ming-liang, Velvet Goldmine di Todd Haynes e Doom Generation di Araki: «Ora molto pregiudizi sono caduti – ha spiegato Minerba – ma se 20 anni fa non ci fossero stati distributori coraggiosi e intelligenti come Occhipinti, molti film non sarebbero mai finiti nelle sale».In chiusura, presenta Vladimir Luxuria, con Ivan Cattaneo, H.E.R. e i Sunny Boyz, Connie and Carla di Michael Lembeck.


Da "’Unione Sarda" del 16.04.05
John Waters, il provocatore
Il regista Usa ospite del Festival del cinema gay

John Waters

John Waters

Il Festival Internazionale con Tematiche Omosessuali di Torino, che ques’anno si terrà dal 21 al 28 aprile, compie 20 anni, e ieri mattina, alla conferenza stampa, oltre al suo ideatore Giovanni Minerba, ‘ erano gli uomini politici che lottarono di più per il suo mantenimento, come Marziano Marzano, ex assessore Psi e Giampiero Leo, assessore regionale alla Cultura uscente di FI.

Il programma di ques’ anno è molto ricco, quasi per festeggiare quello che per molti è stato considerato un «miracolo», continuare a vivere e diventare uno dei festival di settore più noti al mondo. Alla sua inaugurazione, il 21, ci sarà anche John Waters, il grande regista americano noto per la sua carica provocatoria e di cui verrà presentato, in prima italiana ‘ ultimo film Dirty Shame interpretato da Tracey Ullman (Pallottole su Broadway, Prêt-à-porter), Johnny Knoxville, Selma Blair (Cruel Intentions), Chris Isaak (Twin Peaks, Piccolo Buddha).

Il film è una ribollente commedia dai toni acidi, su una casalinga repressa e la ventata di follia erotica che scuote una piccola comunità dei sobborghi americani. John Waters, autore di film eclettici e piuttosto sovversivi, basti pensare a Pink Flamingos, Female Troble, Grasso è bello) è un regista capace di far molto ridere i suoi spettatori, amante del trash ma anche del buon film indipendente in grado di dire sempre cose fuori dal coro. Oltre ai film che fanno parte dei quattro concorsi (lungometraggi, cortometraggi, documentari e video) sono da segnale i film del’ «Omaggio a Lea Pool», autrice svizzero-canadese già vincitrice del premio del pubblico nel 1988 con A corps perdu, le iniziative pensate per ricordare i tren’ anni dalla morte di Pier Paolo Pasolini ma anche, ‘ anno scorso, della sua attrice prediletta e amica Laura Betti, ‘ omaggio a Marlon Brando, la rassegna dal titolo «French Connection» dedicata al cinema omosessuale francese in questi anni in grande sviluppo. Ci saranno anche un omaggio alla cantante morta ‘ anno scorso Giuni Russo, «uno scricciolo guerriero fatto ‘ amore e misticismo», secondo le parole di Minerba, un ricco, e nuovo nel suo genere per un festival, programma di videoclip, una sezione dedicata ai «Porno visions» con alcuni dei film europei di genere considerati particolarmente interessanti.

Verrà anche festeggiata la casa di distribuzione italiana «Lucky Red», di Andrea Occhipinti (ci sarà anche lui a Torino) da sempre vicina al festival torinese e che ha portato in Italia, tra i primi, film omosessuali, a cominciare da Happy Together di Wrong Karwai, Il fiume di Tsai Ming-liang, In e Out, Velvete Goldmine di Todd Haynes. «Adesso molti pregiudizi sono finalmente caduti – ha detto Minerba – e ‘omosessualità è moneta corrente anche nel cinema americano più di cassetta, ma solo pochi anni fa, se non ci fossero stati distributori coraggiosi e intelligenti come Occhipinti, molti film non sarebbero mai finiti nelle sale». La serata di chiusura, presentata da Vladimir Luxuria, e con la partecipazione di Ivan Cattaneo, H.E.R. e il gruppo musicale Sunny Boyz, prevede la proiezione, fuori concorso, in anteprima italiana, del’ ultimo film di Michael Lembeck Connie and Carla, con Nia Vardalos.


Da "La Repubblica" del 16.04.05 di CLARA CAROLI
Gli altri ven’anni
Omaggia Brando lo schermo gaio
Sul palco per l´inaugurazione l´idolo delle folle Platinette – Vladimir Luxuria e Ivan Cattaneo in chiusura
Dal 21 al 28 aprile torna "Da Sodoma a Hollywood" con il grande John Waters ospite del Festival – La rassegna diretta da Giovanni Minerba comincia il suo secondo decennio

TGLFF

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«Vent´anni vissuti pericolosamente», scherza il direttore Giovanni Minerba, parafrasando il titolo di un famoso film di Peter Weir. L´edizione del suo Festival presentata ieri ad Atrium, dal 21 al 28 aprile al Teatro Nuovo, è la numero venti. La rassegna di cinema con tematiche omosessuali «Da Sodoma a Hollywood» nacque nell´86. Da allora vive e combatte per la visibilità, per diritti, contro i pregiudizi di un mondo che su certi argomenti non è poi così cambiato. C´era grande spiegamento di assessori di ieri e di oggi, ad Atrium, paradigma di una geografia politica in continuo mutamento. C´era Fiorenzo Alfieri accanto al collega regionale uscente Giampiero Leo, mentre in platea sedeva lo storico assessore alla Cultura Marziano Marzano, che vent´anni fa contribuì con 25 milioni alla nascita di un Festival molto discusso e molto osteggiato.

È il volto ombroso e tormentato di Marlon Brando (quello di Riflessi in un occhio d´oro di John Huston) l´icona di una rassegna che attorno alla ricorrenza ha costruito un programma denso, pieno di riferimenti, di omaggi, di significati. Ci sono John Waters e Léa Pool, si evocano i nomi mitici di Laura Betti e Pier Paolo Pasolini ma anche della «piccola grande» Giuni Russo, c´è l´amore estremo declinato dai registi europei, c´è tanto cinema francese, ci sono le visioni porno gay e lesbian, ci sono i videoclip, c´è la scuola di cinema di Gerusalemme, c´è un´intera retrospettiva dedicata alla Lucky Red di Andrea Occhipinti (che definisce la sua casa di produzione – quella di Priscilla e In & Out – «gay friendly»). In tutto quasi duecento film, distribuiti nelle varie sezioni. Quattro quelle competitive. In gara 12 lungometraggi, 17 corti, 11 documentari e 10 opere in video. Saranno giudicati da quattro giurie internazionali che assegneranno il Premio Ottavio Mai (che fu con Minerba fondatore della rassegna) per il miglior lungometraggio e i premi per ciascuna delle altre sezioni.

Serata di apertura giovedì prossimo, sul palco la madrina del Festival 2005, la mastodontica Platinette, e i Negramaro. Ma la star è John Waters, al quale «Da Sodoma a Hollywood» dedica un omaggio, che verrà di persona per l´anteprima nazionale del suo ultimo film A Dirty Shame. Toccherà invece a Vladimir Luxuria con Fabio Canino presentare la serata di chiusura, il 28, ospiti Ivan Cattaneo, H. E. R. e Sunny Boys. Il titolo scelto per il gran finale è Connie and Carla di Michael Lembeck, il regista di Friends. Una commedia en travesti alla Victor Victoria: Nia Vardalos (Il mio grosso grasso matrimonio greco) e Toni Collette (Le nozze di Muriel) sono Connie e Carla, due amiche che lavorano in un cabaret e finiscono a fare le drag queen. L´anteprima è realizzata in collaborazione con Medusa, che distribuisce il film in Italia. Altri titoli in uscita nei cinema: My Summer of Love dell´inglese Pawel Pawlikowski, nelle sale dal 12 maggio con Fandango, e Sud Pralad (Tropical Malady) del thailandese Apichatpong Weerasethakul, nelle sale dal 29 aprile con Istituto Luce. Tra gli eventi speciali è invece Mysterious Skin dell´americano Gregg Araki, nelle sale dal 29 aprile distribuito da Metacinema.

Il Festival, che quest´anno perde la sponsorizzazione di Benetton ma guadagna quelle di Arcigay (che pure festeggia il ventennale) e di Atrium (progetti e costruzioni, niente a che fare con Torino 2006), ha finora ricevuto 110mila euro dal Comune e 40mila euro dal Ministero, oltre ai fondi provinciali e degli sponsor. «Per ora dalla Regione abbiamo un contributo in acconto – dice Minerba – Ma la presidente Bresso ha dichiarato l´intenzione di incrementare il sostegno al Festival».


Da "La Stampa" del 16.04.05 di Daniele Cavalla
I film che cambiano la vita con Waters e Platinette
«DA SODOMA A HOLLYWOOD» DAL 21 AL 28 APRILE

TORINO – Un’intensa settimana di «film che cambiano la vita». Ritorna a Torino dal 21 al 28 aprile, nell’ormai consueta sede del Teatro Nuovo, il Festival Internazionale di Film con Tematiche Omosessuali «Da Sodoma a Hollywood». I protagonisti quest’anno sono l’irriverente regista americano John Waters e l’autrice svizzera Lea Pool, entrambi al centro di personali. Attesi a Torino, accompagneranno la visione dei loro lavori e incontreranno un pubblico diventato nel corso degli anni sempre più folto e internazionale. A Waters, fra l’altro, è stato assegnato il compito di inaugurare il Cinegay 2005 giovedì 21 in una serata all’insegna dello spettacolo presentata da Platinette e comprendente, oltre alla presenza del cineasta statunitense impegnato nell’introdurre la sua recente provocatoria fatica «A Dirty Shane», anche la performance musicale dei Negroamaro. «Con gli anni – dice il direttore Giovanni Minerba – la nostra piccola manifestazione è cresciuta diventando un vero Festival, creandosi uno spazio che va al di là delle tematiche specifiche, portando avanti un discorso cinematografico e culturale, il nostro vero punto di forza».

La retrospettiva è dedicata alla Lucky Red, la compagnia di distribuzione cinematografica guidata da Andrea Occhipinti che in dieci anni di attività ha portato nelle sale italiane anche film a tematica omosessuale come, ad esempio, gli eccellenti «Priscilla» e «Velvet Goldmine». Il fitto cartellone comprende inoltre un tributo a Marlon Brando intitolato «Il buio innominabile nascosto dietro il volto imbronciato», il ricordo di Pier Paolo Pasolini a trent’anni dalla morte, l’omaggio a Giuni Russo, l’appuntamento con i lavori provenienti dalla scuola di cinema «The Sam Spiegel Film & Television School» di Gerusalemme, il Focus sui registi e filmaker francesi.

Quattro le sezioni competitive: lungometraggi, cortometraggi, documentari, opere in video. Fra i dodici «lunghi» si segnalano due film in uscita nelle sale italiane quali il premiato a Cannes «Sud Plalad» di Apichatpong Weerasethakul (esce il 29 distribuito dall’Istituto Luce) e il britannico «My summer of love» di Pawel Pawlikowski (dal 12 maggio su iniziativa della Fandango»), così come ai locali italiani è destinato da Metacinema il singolare «Mysterious Skin» di Greg Araki, al Festival fuori concorso.


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