Educazione alla diversità a Catania

  

Domenica 4 dicembre 2005 presso il Circolo Ufficiali e Sottoufficiali di Catania si è svolto il convegno “Educazione alle diversità e pedagogia della famiglia”, organizzato dall’Associazione Genitori di Omosessuali – AGeDO – di Catania, patrocinato da Margherita Ferro (Assessora alle Pari Opportunità – Provincia di Catania) e Stefania Gulino (Assessora alla Promozione sociale e Pari Opportunità – Comune di Catania), e che ha visto la partecipazione di un folto pubblico attento. Tutti i presidi e i docenti dei sessantacinque istituti superiori della città e della provincia di Catania sono stati invitati personalmente al convegno.

Educatori, psicologi, pedagogisti, sacerdoti, amministratori locali, genitori e credenti si sono confrontati a partire dalle proprie esperienze, sul tema della famiglia come luogo fondamentale del sostegno, della trasmissione dei valori ai propri figli, siano essi eterosessuali o omosessuali.

Sono intervenuti come relatori: Luisa Amantia pedagogista catanese; Claudio Cappotto psicologo dell’Associazione Genitori di Omosessuali a Palermo; Maurizio Caserta docente di Economia Politica presso l’Università degli Studi di Catania; Sara Crescimone volontaria presso l’Associazione Open Mind a Catania; Rosario Crocetta Sindaco di Gela; Riccardo Di Salvo docente in istituti superiori catanesi, segretario Agedo Catania; Alessandro Galvani Coordinatore nazionale dell’Associazione Genitori di Omosessuali; Gianni Geraci coordinatore dei gruppi italiani di omosessuali credenti; Amalia Giardina presidente dell’Associazione Genitori di Omosessuali a Catania; don Giuseppe Gliozzo parroco della Chiesa del Crocifisso Buona Morte a Catania. Ha moderato il dibattito Pinella Leocata, giornalista a La Sicilia.

E’ stato evidenziato che a Catania, come nel resto del mondo, la persone omosessuali che sono stimate il cinque-dieci per cento della popolazione; in città su 23.000 adolescenti potrebbero esserci 2.300 adolescenti omosessuali. I relatori hanno convenuto che questi adolescenti ai quali sarebbe dovuto rispetto e sostegno sociale ed educativo, non sono in verità considerati né previsti. Da sempre la famiglia deve imparare da sola come si educa. Ma nessuno aiuta le famiglie degli adolescenti omosessuali a crescerli senza imporre i propri modelli personali.

Gli psicologi e gli educatori presenti hanno sottolineato che gli adolescenti omosessuali sono le vittime maggiori di episodi di bullismo, discriminazione e violenza nelle scuole, nei nuclei familiari, nei centri educativi. E che nessuna figura genitoriale ed educativa è preparata a sostenerli e a difenderli come sarebbe loro dovuto. L’Associazione Agedo ha posto l’attenzione sulla necessità di affiancare i genitori ad accettare l’unicità dei propri figli, magari quando sono diversi dagli altri, magari omosessuali.

A partire dall’esperienza di chi ha conosciuto, vissuto e accolto con rispetto la diversità dentro la propria famiglia, anche il sindaco di Gela ha proposto una riflessione sul valore della cultura delle differenze e del rispetto delle diversità.

Da tutti i relatori sono arrivate richieste precise alla politica, alla scuola, al mondo educativo in generale. I genitori hanno chiesto di essere preparati ad accogliere i propri figli, anche quando questi sono diversi da come ci s’è immaginati. Tutte le persone convenute, impegnate in vari ruoli nell’aiuto alle famiglie e alle figure educative hanno discusso come sostenere nelle famiglie, nelle scuole, nei luoghi educativi l’unicità degli adolescenti, anche quelli omosessuali, affinché non accada più che i genitori siano abbandonati a se stessi nel disinteresse di chi si occupa di educazione e formazione, affinché i figli non siano più le vittime di quest’abbandono che li porta verso il disagio e l’isolamento.


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