Contro la censura del bacio gay

  

"Un atto di omofobia pura. Una violazione palese della Carta costituzionale. Un’aberrazione sul piano del diritto”.

Così Sergio Lo Giudice, presidente nazionale di Arcigay, commenta il provvedimento del giudice Carlo Lasperanza, che ha messo sotto inchiesta gli autori dei quattro manifesti della “Ra-Re”, firmati da Oliviero Toscani, che ritraggono due gay in atteggiamenti più scherzosi che intimi: in una di esse si toccano ridendo, in due si baciano, nel quarto spingono una carrozzina.

“Questo provvedimento la dice lunga sullo stato di omofobia istituzionale presente nel nostro paese — prosegue Lo Giudice – Quell’omofobia che costringe nel silenzio molti gay e lesbiche e spinge al suicidio una percentuale di adolescenti omosessuali doppia rispetto alla media. Quella omofobia che una risoluzione del parlamento europeo del 18 gennaio scorso ha dichiarato ‘assimilabile a razzismo, xenofobia e antisemitismo’".

“Se si ritiene che un bacio fra due uomini non possa essere rappresentato in una pubblicità ne consegue che sia immorale anche mostrarlo nella realtà — conclude il presidente di Arcigay – così si promuove un principio di disuguaglianza delle persone omosessuali che è in palese violazione dell’art. 3 della Costituzione italiana e dell’art. 21 della Carta di Nizza. Quel giudice offende il nostro senso del pudore: difenderemo in ogni sede la dignità delle persone gay e lesbiche e il valore costituzionale della loro uguaglianza di fronte alla legge”.


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