Torino 150.000!

  

"Il più bel pride italiano dopo il 2000". Sono in molti a commentare così il successo del Torino Pride 2006, la grande manifestazione nazionale che ha visto il capoluogo piemontese accogliere una grande festa di strada per rivendicare pari diritti per tutte le persone.

Secondo la questura i partecipanti sono stati 50.000 e altrettanti gli spettatori torinesi, ali di folla cittadina che hanno accolto, applaudito e sorriso lungo il percorso del corteo da Porta Susa a Piazza Vittorio. Per gli organizzatori i partecipanti sono stati 150.000. Certo è che mai come ques’anno le strade e le piazze della manifestazione nazionale del’orgoglio LGBT si sono riempite di un pubblico così numeroso ed eterogeneo, sceso a chiedere maggiori diritti per le persone omosessuali e transgender.

Mai come ques’annno il cordone, composto da associazioni a piedi, ma anche da 32 carri (tra cui quelli di Arcigay Sicilia, Arcigay Cassero, Arcigay CIG e Arcigay Lombardia) si è snodato lunghissimo per le vie della città: quando il primo carro del Coordinamento TorinoPride ha varcato la soglia di Piazza Vittorio, ancora ‘ultimo spezzone di manifestazione non aveva raggiunto la metà del percorso. Dietro allo striscione del TorinoPride con la scritta , migliaia di persone sono partite lungo u’affollatissima via Cernaia, sotto una leggera pioggia e si sono mosse per oltre tre ore ballando sulla base di musiche di ogni tipo, urlando slogan contro il Vaticano o più semplicemente camminando, parlando con le persone più interessate tra la folla, scattando fotografie. Unico segno di disapprovazione durante il corteo è stato uno striscione, sommerso dalla forza della gioia della città, sistemato a una finestra di una palazzina che si affaccia su piazza Castello, con la scritta, in dialetto piemontese,’non siamo froc’.

Il fiume di persone ha concluso il corteo in piazza Vittorio poco dopo le 20,30; il comizio conclusivo si è tenuto mentre i carri finivano di terminare la loro corsa. I tre portavoce del Pride – Elio Bresso, Cristian Ballarin e Roberta Padovano – hanno introdotto i brevissimi saluti degli ospiti istituzionali. Presenti per la prima volta due ministri insieme del Governo: si è trattato del Ministro delle Pari Opportunità Barbara Pollastrini (Ulivo) e del Ministro della Solidarietà Sociale Paolo Ferrero (PRC).

Il presidente di Arcigay Grosseto Davide Buzzetti con il fidanzato

"Penso che il Parlamento debba sentire il dovere di ricercare regole miti, sagge, perché le coppie di fatto in Italia, omosessuali e non, possono avere quei diritti e quei doveri che fanno star bene". Così aveva dichiarato il ministro Pollastrini partecipando alla sfilata – "Il governo di cui faccio parte ha un programma, e nel programma ‘è un riferimento. Io lo voglio rispettare e voglio essere parte di un gioco di squadra che possa aiutare a trovare soluzioni condivise dalla più gran parte dei cittadini italiani. Tra le tanti ragioni per cui sono qui, ‘è una ragione di umanità, di vicinanza e amore per le persone. Sono qui in una manifestazione che mi sembra pacifica, serena e gioiosa".

Nutrito anche il drappello di parlamentari e politici presenti. Tra essi Vladimir Luxuria, Daniele Capezzone, Pietro Marcenaro, Titti De Simone, Giampaolo Silvestri, Marilde Provera, il presidente della regione Puglia Nichi Vendola, Marco Pannella dal carro della Rosa nel Pugno; ad essi si è aggiunto un gruppetto di esponenti degli enti locali torinesi in ordine sparso. Unico sindaco con la fascia tricolore e il gonfalone, quello di Nichelino (Torino), Giuseppe Catizzone, dei DS.

Unica esponente politica a parlare – in modo deciso e commosso – dal palco è stata perà la Presidente della regione Piemonte Mercedes Bresso. .

Al termine degli interventi gli organizzatori hanno ringraziato tutte le persone che hanno contribuito alla realizzazione del’evento ed un ringraziamento speciale e commovente è andato verso "tutti i nostri compagni che hanno lottato, ma adesso sono morti di AIDS e sono volati via insieme alle nuvole che hanno portato la pioggia".

Dopo il comizio si sono susseguiti una serie di interventi musicali, tra cui il concerto di Antonella Ruggero e la comunità LGBT si è riversata in mille rivoli nella città, mischiandosi con gli appassionati di Vespa che si erano dati appuntamento a Torino per festeggiare i 60 annidel popolare scooter, ai tifosi della Nazionale radunati per la partita con gli USA e ai torinesi scesi in strada per godersi una via Po pedonalizzata. Molti si sono poi trasferiti al Party Ufficiale a Cernobbio, ma altri sono rimasti a bere e a camminare lungo i Murazzi del Po.

Ad accompagnare il proseguire della festa nel corso della notte, la Mole Antonelliana, illuminata discretamente di rosa (colore ufficiale del TorinoPride) dal Comune, per celebrare la giornata.

Anche il presidente Arcigay Sergio Lo Giudice, che guidava una partecipazione del’Associazione, ricca di tutti i quasi quaranta Comitati Provinciali, si è unito alla grande soddisfazione per il successo del’evento. "La manifestazione di oggi è una grande dimostrazione del fatto che in Italia il movimento lgbt è molto forte e determinato nel chiedere che sia eliminato ‘apartheid sociale e che gli omosessuali e transessuali non siano pi’ considerati cittadini di serie B. Tutta Europa sta risolvendo questa storica mancanza, compresi numerosi paesi del’Europa del’est ed è inconcepibile che ‘Italia che si dice un paese democratico permetta queste discriminazion’. Lo Giudice ha poi espresso apprezzamento .


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