“Gay al rogo” a Udine

  

Il risveglio è stato amaro per i gestori di un locale di Udine, punto di ritrovo per gay e lesbiche in Friuli: la vetrina, i muri, i marciapiedi dinanzi alla loro attività sono stati imbrattati nel cuore della notte da ignoti che hanno scritto "gay al rogo" e disegnato svastiche naziste.

La denuncia è stata raccolta da Enrico Pizza, consigliere comunale udinese – allertato stamane dai gestori che, per proteggere la loro attività e se stessi, si vedono costretti al'anonimato.

Le scritte sono state cancellate quasi subito, perché i gestori hanno ricevuto delle lamentele dai passanti, ma le prove fotografiche ci sono e verranno portate insieme a una denuncia contro ignoti in Procura.

Il consigliere Pizza ha chiesto al Pronto intervento della Polizia municipale di conservare le cassette delle videocamere della zona che potrebbero aver registrato i fatti, avvenuti dopo la chiusura del locale alle 3 di notte.
Una considerazione ulteriore di Pizza: "Sabato abbiamo fatto una manifestazione di solidarietà con gli immigrati regolari che vivono a Udine. Lunedì sera in consiglio abbiamo visto dei militanti di destra tra il pubblico, con ben ostentati i loro simboli sulle giacche. Non è che 'episodio di stanotte si inserisce in un innalzarsi del'intolleranza in città, magari tra le frange estreme e i balordi che le circondano"?

"Arcigay e Arcilesbica esprimono preoccupazione per questi episodi che richiamano alla memoria il precedente del banchetto del'associazione devastato – unico tra i tanti – a Friulidoc nel 2005.
Non è un semplice atto vandalico – denunciano i presidenti Eva Dose e Daniele Brosolo – perché si inserisce in una scia di odio verso i gay che sta segnando anche il nostro Paese. Stupri di donne violentate perché lesbiche, pestaggi ai danni di gestori di locali gay. Solo per citare gli ultimi fatti di cronaca. E, comunque, ci vengono denunciati ogni giorno anche a Udine episodi di epiteti verso gli omosessuali.

Come può sentirsi un giovane gay al'inizio di un percorso di autoaccettazione se tra i compagni di classe 'offesa peggiore è proprio di essere omosessuale? E vedersi associato alla svastica o mandato al rogo come faceva 'Inquisizione?".

Particolarmente grave, infatti, il richiamo al nazismo tramite le svastiche. Nemmeno due anni fa 'Arcigay aveva organizzato una mostra in Sala Ajace – patrocinata dal Comune di Udine – per ricordare lo sterminio nazifascista delle persone omosessuali.

Arcigay opera in città da oltre 17 anni. Auspica anche a Udine un clima sereno e di tolleranza, chiedendo la solidarietà della città, perché ogni volta che si vedono le svastiche tutte le forze democratiche dovrebbero allertarsi.

I gestori del locale, visibilmente preoccupati, lavoreranno con molta paura 'ora in poi e chiedono per questo alle Forze del'Ordine di aumentare la vigilanza. "Il lavoro di questi personaggi è stato certamente agevolato dal fatto che la vetrina è parzialmente coperta a causa del protrarsi dei lavori in un cantiere, ora i lavori sembrano quasi finiti e la copertura potrebbe essere rimossa, ma da stanotte avremo paura ad uscire dal bar".

Ad ogni modo i gestori si sono già attivati – incoraggiati dal'Arcigay – a fare una festa di solidarietà domenica sera 15 ottobre, alla quale hanno invitato i clienti e gli autori dei gesti che, anziché operare di notte e di nascosto, potrebbero venire e conoscere direttamente le persone che offendono".

Enrico Pizza, Consigliere comunale Udine
Daniele Brosolo, Presidente Arcigay Nuovi Passi
Eva Dose, Presidentessa Arcilesbica Udine


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