Fenicotteri e bonobo gay sul Corriere

  

AL FESTIVAL DELLA SCIENZA DI GENOVA LA RASSEGNA «AGAINST NATURE?», PROVENIENTE DA OSLO

Cigni lesbo, maschi «drag queen»: mostra di animali gay con polemiche
Tam tam in rete, gruppi omo da tutta Europa. Perplesso il Forum delle Famiglie. Un prete-docente: i tabù provocano ignoranza


GENOVA — I fenicotteri super-papà (coppie formate da due maschi che allevano un maggior numero di piccoli), le scimmie bonobo che risolvono ogni conflitto con incontri sessuali etero, omo, o di gruppo, le balene gay e le drag queen ovvero maschi di varie specie definiti «opportunisti» perché si presentano e si comportano vistosamente come femmine per evitare combattimenti. In una parola l’omosessualità fra gli animali. Al museo di Storia Naturale Doria di Genova la mostra «Against Nature?» iniziata un po’ in sordina, come anticipo del Festival della Scienza, sta ora avendo grande successo. In particolare nella comunità gay.

Su altri fronti, invece, la mostra che è nel catalogo del Festival per scolaresche al di sopra dei 9 anni, suscita perplessità: «Non do alcun giudizio di valore sull’omosessualità ma come mamma — dice Anna Maria Panfili, avvocato, presidente ligure del Forum delle famiglie — i miei bambini non ce li porterei». Don Marino Bruno, docente in un liceo genovese, dà fiducia agli organizzatori del Festival: «Sono persone competenti e se giudicano la mostra visitabile dalle scolaresche presumo sia così. In ogni caso il tabù provoca ignoranza ed è bene che dell’omosessualità si parli apertamente. Molto dipenderà da come gli insegnanti sapranno condurre la visita». La mostra, inedita in Italia — proviene da Oslo — illustra comportamenti omosessuali in 1.500 specie animali, dagli invertebrati ai mammiferi.

Su Internet viaggia un appello dell’Arcigay di Genova: «Invitiamo tutti i comitati gay e tutte le associazioni Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, transgender, ndr) a visitarla. È un’occasione divertente di imparare e di vedere qualcosa che in Italia con difficoltà viene esposto». L’Arcigay si offre quindi «di accompagnare chiunque ci contatti» per visite guidate. La risposta è stata entusiasta. Visitatori sono arrivati anche da Londra. Franco Grillini, presidente onorario Arcigay ne è rimasto affascinato: «Altro che gay contro natura! Rispetto a ciò che riescono a fare certi animali noi siamo educande». Al museo non prevedevano questo tam-tam ma ne sono ben felici: «Oslo — spiega il curatore Giuliano Doria — aveva posto al Festival della Scienza, come condizione per prestarla, che la mostra fosse allestita in un museo di Storia Naturale e noi ci siamo offerti. E’ il nostro contributo al tema della "diversità" scelto dal Festival quest’anno».

Quanto alla visita delle scolaresche Vittorio Bo, responsabile del Festival è deciso: «Nessuno scandalo. L’approccio all’argomento è scientifico. Non c’è nulla di osceno o di offensivo». Il visitatore viene accolto all’ingresso del Museo da due esemplari di cigno imbalsamati: sono due femmine. I cigni formano nella vita una sola fedelissima coppia e questo vale per coppie etero e omo. Passando dai pinguini reali (un maschio su cinque preferisce lo stesso sesso) ai giochi erotici dei trichechi (usano le pinne), i comportamenti sessuali vengono spiegati dagli etologi anche per la loro utilità: nei gruppi di scimpanzé o di lupi l’accoppiamento fra maschi diminuisce l’aggressività. Su tutto una citazione di Magnus Enquist, etologo dell’Università di Oslo: «Ci sono cose che vanno contro natura molto più dell’omosessualità — cose che soltanto gli umani riescono a fare — come avere una religione o dormire in pigiama».


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