Stupro di Lainate figlio di una diffusa paura

  

Non vogliamo in alcun modo entrare nel merito della vicenda giudiziaria che ha portato all’arresto di un violentatore e ricattatore che da tempo sottoponeva ad ogni tipo di angheria un giovane operaio di Lainate (MI).

Crediamo però giusto sottolineare come questa orribile storia, se saranno provati i fatti contestati, rivela un mix di emarginazione sociale, violenza, paura, che dovrebbe interrogare certamente la politica, ma che propone anche a noi un’approfondita riflessione.

Non è un caso che negli ultimi tempi i casi di omofobia violenta siano aumentati, che dentro la società italiana siano presenti sentimenti di indifferenza, pregiudizio, stigma rispetto alla condizione omosessuale di milioni di cittadini.

Ringraziamo i carabinieri del paese lombardo per la sensibilità ed accortezza con cui hanno affrontato questa storia. Il caso singolo di per sé dice poco, ma la lunga sequela di fatti di cronaca, di storie raccontate ai nostri telefoni amici, nei gruppi di accoglienza, ci mettono davanti ad una concreta realtà: stiamo rischiando una pericolosa regressione, che si evidenzia anche nella paura paralizzante di esser “scoperti” omosessuali, che rende migliaia di gay e lesbiche soggetti ricattabili, esposti ad ogni tipo di sopruso.

Arcigay sta affrontando questa onda lunga di omofobia con diversi strumenti di formazione, conoscenza, informazione, sia nei confronti delle persone omosessuali, sia rispetto alle diverse articolazioni della società. C’è però bisogno di una reale consapevolezza da parte delle istituzioni, capace di concretizzare strumenti repressivi ed inteventi preventivi culturali e sociali, che tragicamente in Italia, a differenza del resto d’Europa, non sono stati ancora messi in campo.

Finché tanti gay, lesbiche, bisessuali saranno costretti alla clandestinità, la sicurezza e una vita dignitosa di milioni di cittadini non sarà possibile e questo determina una  evidente carenza di civiltà del nostro Paese.

Aurelio Mancuso, presidente nazionale Arcigay

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Stupri – Milano, anni di violenze su operaio gay: fermato 25enne
Abusi e estorsioni con il ricatto di rivelare sua omosessualità

Avrebbe costretto un operaio di 25 anni a subire ogni genere di prestazione sessuale, sotto la minaccia di rivelare a famigliari e amici il suo orientamento omosessuale e estorcendogli in più occasioni anche somme di denaro sempre in cambio del silenzio.

I carabinieri della Stazione di Lainate (Milano) hanno sottoposto a fermo per i reati di violenza sessuale ed estorsione un nullafacente del luogo, coetaneo della vittima. In coordinamento con il pm di Milano Ennio Remondino, il provvedimento è stato convalidato dal Gip di turno, il quale ha contestualmente applicato la misura cautelare in carcere. Le violenze, che comprendevano anche rapporti completi, avvenivano tutte nell’abitazione dell’arrestato.

La vittima, che i carabinieri descrivono come "psicologicamente debole e in forte stato di prostazione nei confronti del suo carnefice", è stato avvicinato la settimana scorsa dai militari lainatesi che, avevano avuto sentore della vicenda raccogliendo le "voci che circolavano in paese". Il comandante della Stazione, dopo aver tranquillizzato e rasserenato l’uomo ormai disperato, lo ha convinto a raccontare gli abusi e l’operaio ha così finalmente trovato il coraggio di denunciare in modo molto dettagliato i fatti, permettendo agli investigatori di ricostruire e riscontrare la veridicità dell’intera vicenda.

Il presunto aguzzino, descritto come un "balordo con piccoli precedenti legati allo spaccio di stupefacenti", si trova ora ristretto nel carcere di S.Vittore a Milano.


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