Genova Pride contro l’omofobia in Europa

  

In vista del Pride nazionale LGBTQI che si svolgerà a Genova sabato prossimo 27 giugno 2009, il segretario nazionale di Arcigay, Riccardo Gottardi, rinnova l’invito al ministro per le pari opportunità, Mara Carfagna, a partecipare alla manifestazione.

La mossa si inserisce nell’ambito della critiche mosse al ministro per non aver risposto alla richiesta di prendere parte alla presentazione del “report omofobia” messo a punto dall’agenzia dei Diritti fondamentali dell’Unione europea, avvenuta il 20 giugno a Genova. Alla presentazione del documento ha preso parte il direttore del Dipartimento Uguaglianza dell’Agenzia Ue Ioannis Dimitrakopoulos giunto da Vienna.

In sintesi, il report mette in luce una serie di dati che allarmano ed inducono anche ad un’attenta riflessione quando si afferma, in particolare, che «quindici omicidi, settantuno aggressioni, dodici estorsioni, sette atti di bullismo e nove atti vandalici: sono le violenze subite da gay e lesbiche in Italia da inizio 2008 e riconducibili all’omofobia ed ai pregiudizi contro gli omosessuali».

Gli organizzatori confermano inoltre che saranno 19 i carri allegorico-musicali che sfileranno nel corteo del Pride nazionale di Genova.

Il carro più grande sarà quello organizzato dal comitato organizzatore del Genova Pride, che avrà a bordo non solo un impianto stereo ma addirittura l’intero gruppo musicale «U-Boot». Due carri arriveranno da Milano, due da Bologna, due da Torino, quattro o cinque da Genova, altri da Roma.

Nell’ambito della manifestazione anche la comunità di San Benedetto al Porto fondata da Don Gallo realizzerà un carro, a cui si aggiungeranno il trenino delle Famiglie Arcobaleno e il carro della comunità ursina.

Il corteo partirà alle ore 16 da piazza del Principe e arriverà in piazza De Ferrari concedendosi una deviazione fuori programma in piazza Borgo Pila, sede del consolato della Lituania oer una protesta simbolica.


Il parlamento del Paese baltico lo scorso 16 giugno ha approvato una legge, che per proteggere i minori vieta la «propaganda dell’omosessualita»`in tv e scuole del Paese.


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