Messaggio dall’Abruzzo

  

I ragazzi e le ragazze della comunità gay e lesbica abruzzese, nelle fasi precedenti il terribile disastro che ha colpito l’Aquila e le zone circostanti, con la loro rete di comunicazioni, hanno contribuito a diffondere le notizie che già dal 30 marzo arrivavano dalla protezione civile e che allertavano sull’imminenza di un evento tellurico dal terribile potenziale distruttivo. Hanno iniziato una capillare opera di informazione tra parenti, amici, conoscenti, persuadendo molte persone a dormire in auto già da alcuni giorni prima del disastro.

In particolare voglio ringraziarli e ringraziarle per il loro coraggio e la loro instancabile opera di informazione e di soccorso che, a partire dai momenti immediatamente successivi al terremoto, prosegue tutt’oggi. Queste persone, queste ragazze lesbiche e questi ragazzi gay si sono dimostrati di fondamentale importanza per la vita della comunità abruzzese così orrendamente colpita. Questi nostri amici hanno nomi comuni Mirko, Romano, Alessandra, Francesca, Cecilia, Elisa, Silvia, Monia, Gianluca, Sabrina, Rosaria, Marcello Daniele, ma hanno svolto un compito davvero importante per la comunità e vorrei che dedicassimo loro un applauso, perché hanno dimostrato ancora una volta l’enorme senso civile, la solidarietà, il coraggio, l’umanità che la comunità gay e lesbica è capace di donare a tutti, indistintamente.

Purtroppo le sciagure come quella abruzzese irrompono nella quotidianità delle vite comuni e quella di Paola Tomei era una vita comune fatta della sua compagna delle loro quattro figlie e del suo lavoro; lavoro che l’ha distratta da quegli allarmi che hanno portato tutti e tutte noi a rifugiarci nelle nostre macchine.

Questa famiglia è stata spazzata via da una furia distruttrice che non conosce discriminazioni a differenza di quella politica per cui questa non era nemmeno una famiglia; a differenza di quelle statistiche che non avranno conteggiato questa tra i numeri delle famiglie dissolte in pochi momenti quel maledetto 6 Aprile.

È per questo che oggi voglio ricordare Paola, la sua compagna e le loro quattro figlie come una famiglia che purtroppo non c’è più e che vorrei salutare insieme a voi con un applauso.

Carla Liberatore,
presidente Arcigay ArciLesbica L’Aquila


  •