La storia di Arcigay a Messina

  

Nel 1987 un gruppo di ragazzi fondò il primo Arcigay di Messina tra di loro possiamo ricordare
Beppe Bellinghieri, Maurizio G., Agostino U., Roberta Palermo e il primo presidente Francesco Verbaro.

Si scelse come nome del circolo, “Dikaios” termine dal greco che significa Giusto.
Le riunioni si tenevano in Via dei Mille presso l’Arci provinciale, ogni Mercoledì sera ed ogni Domenica pomeriggio. All’epoca condividevamo la sede con Arci caccia, Arci Uisp, Arci Nova, Arci Donna, Arci Pesca,Lega ambiente, ma ognuno aveva le sue giornate stabilite. Il presidente Provinciale dell’Arci, Bernardo Moschella appena insediatosi, regalò all’Arci gay un televisore a colori per poter trasmettere i film dei nostri cineforum.
Durante le riunioni del Mercoledì si discuteva di attualità, religione, problematiche collettive o del singolo. La Domenica vi era lo spazio ludico, con recital di poesia , cineforum ed incontri con ragazzi di altri comuni.

Essendo la prima Arci gay creata in Sicilia dopo quella di Palermo che da poco aveva chiuso i battenti arrivò ad essere un punto di riferimento per molti ragazzi siciliani, la domenica infatti venivano a trovarci da Catania coloro che di lì a poco avrebbero creato a Catania sia l’Arci gay che I fratelli dell’Elpis (associazione di gay credenti).

Dopo circa un anno e mezzo il presidente Francesco Verbaro si dimise e l’associazione restò con il solo direttivo per più di un anno, direttivo che in quel periodo arrivò a raggiungere le undici unità.
Come in ogni comunità che si rispetti iniziarono le prime correnti scissionistiche, c’era chi voleva un’Arci gay aperta a tutti e c’era chi voleva un’Arci Gay che preferisse accogliere solo gente avanti con l’età e con problemi di visibilità, ma un’associazione che difende i diritti di tutti non può porre limiti a chi si vuole avvicinare per chiedere o proporre aiuto.

A quel punto vi fu la necessità di avere un nuovo presidente, ma nessuno voleva esporsi, così il direttivo chiese a Roberta Palermo la propria disponibilità, lei accettò con la riserva che se di lì a poco fosse sopraggiunto qualcuno che non avesse avuto problemi di visibilità lei si sarebbe ritirata.
Così fu eletta la prima presidente eterosessuale di un’Arci Gay con vicepresidente Fabio P. e segretario Leonardo F.
Il circolo continuò a lavorare autogestendosi, la domenica si facevano spettacolini ed ognuno pagava una quota di adesione che dava l’opportunità di pagare la nostra quota di affitto e ciò che abbisognava per la sopravvivenza dell’associazione.
Il telefono amico lavorava moltissimo e si ricevevano dalle 15 alle 30 telefonate per giorno di apertura.

Purtroppo nel 1996 l’Arci provinciale a causa di debiti contratti e grazie al fatto che di tutte le associazioni che usufruivano della sede nessuna dava un contributo tranne la nostra, dovette chiudere i propri battenti, così ci ritrovammo senza un punto d’appoggio e purtroppo senza un luogo appropriato dovemmo dire addio alle nostre attività.
Così per 4 anni l’Arcigay di Messina fu inattiva.

Nel 2000 un gruppo dei sopravvissuti del vecchio direttivo cercò di rioperare, erano passati 13 anni dalla fondazione di Arcigay Messina ma ancora nessuno si sentiva di prendere le redini ed esporre il proprio viso, così Roberta Palermo riprese la sua attività di presidente.
Purtroppo l’unico punto di ritrovo che ci offrirono fu un piccolo teatro che ci dava la possibilità di fare le riunioni il mercoledì pagando 30.000 lire a riunione che raccoglievamo tra i presenti.

Dopo qualche mese il piccolo teatrino chiuse e noi rimanemmo di nuovo senza un punto d’appoggio, si decise pertanto di fare delle serate di autofinanziamento una volta a settimana in modo da poter raccogliere una piccola cifra per poter affittare un luogo dove creare una sede tutta nostra. Ma l’idea non andò a buon fine perché a poco a poco il nuovo direttivo si disperse.

Arriviamo così al 2006 anno in cui rinascono grazie all’operato dell’attuale Presidente Regionale Paolo Patanè riaprono in Sicilia sia l’Arcigay a Catania e poi a Palermo.
Il signor Patanè chiede alla vecchia presidente di Messina di riformare il circolo a Messina così con un gruppo di giovani si ridà vita all’associazione di Messina denominato “Orion” in onore del fondatore della nostra città. Il 28 Luglio 2006 vi è il congresso fondativo in Santa Maria Alemanna
prestigiosa location messa a disposizione dal comune.
Viene votato come presidente Salvatore Majorana, vicepresidente Ester Visalli, direttivo
Simone V., Giuseppe F., Antonio C., Salvatore S.,Saverio P..
Presidente onorario Roberta Palermo.

La neoeletta associazione tiene le proprie riunioni presso i locali della sinistra giovanile ed in due anni propone alla cittadinanza 3 importanti eventi per il primo dicembre 2006 e 2007 e per il 17 maggio 2007, eventi che per la prima volta nella storia cittadina raggruppano una ventina tra associazioni e rappresentanze politiche, ma a fine maggio del 2008 il presidente Salvatore Majorana gravato da problematiche familiari deve dare le sue dimissioni.

Il resto è storia dei nostri giorni il 18 dicembre è stato eletto un nuovo consiglio provinciale, guidato da Giovanni,una persona motivata e con idee innovative, un gruppo di ragazzi che si è messo subito all’opera costruendo questo sito, in cui tutti possono confrontarsi.
Un gruppo che forse per la prima volta nella storia di un’Arcigay nazionale annovera persone provenienti da tutte le esperienze LGBT, vi si ritrova Santino Marino, piccola pietra miliare della comunità che in un recente passato ha cercato di movimentare l’abulia dei gay messinesi creando luoghi di ritrovo e serate, vi è un ragazzo giovanissimo, Alessandro di appena 17 anni che con il suo entusiasmo giovanile ci auguriamo dia nuova linfa vitale a noi vecchie e imbalsamate mummie, e vi è anche una transgender, Fabiola che potrà dare una ventata di novità apportando all’associazione la tematica poco conosciuta di tutti coloro che si sentono nati in un corpo sbagliato.

Infine vi sono dei ragazzi della provincia che diranno a noi di città ciò di cui questa nostra provincia ha bisogno. Insomma amici miei vi sono tutte le prerogative per fare qualcosa di buono ed io da piccola, e per voi anziana, donna (non esageriamo!) che crede ,forse anche sbagliando, che in tutti vi sia del buono e che dare qualcosa agli altri sia importante, mi auguro che tutti voi che leggete queste righe vogliate dare una mano a questi giovani che credono in ciò che stanno facendo.


Un bacio a tutti
Roberta Palermo, presidente onoraria Arcigay Messina


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