Il voto al Cav, l’Aids, l’inchiesta La vita precedente del blogger

  

Un post dal titolo “La grande balla dell’Hiv”. Era il 14 febbraio del 2012, quando Claudio Messora, responsabile della comunicazione del Movimento 5 stelle, pubblicava sul suo blog Byoblu un articolo sulla teoria secondo la quale l’Aids non è una malattia causata da un virus e non è contagiosa. Allora ci furono solo tanti clic a molti commenti in coda al pezzo. Oggi, invece, con Messora fresco di nomina nel gruppo di senatori del Movimento 5 stelle, su quell’articolo si scatena la polemica politica. Il primo a presentare il conto di quel pezzo, tuttora disponibile in rete, è il senatore Pd, Sergio Lo Giudice. L’ex presidente di Arcigay chiede al blogger di chiarire. “Messora promuoveva la teoria secondo la quale l’Aids non sarebbe causata dal virus dell’Hiv, ma da stili di vita sregolati. Finché era un libero cittadino rimaneva un’opinione personale, ma visto che ora Messora ha assunto una carica istituzionale e che rappresenta un pezzo del Parlamento italiano, dovrebbe prendere le distanze da un certo tipo di pensiero”. NEL POST sotto accusa, Messora dà spazio al documentario “La scienza del panico”, realizzato nel 2009 dalla spagnola Isabel Otaduy e l’italiana Patrizia Monzani. Un filmato parecchio diffuso sul web, bandiera di chi è convinto che l’Aids non sia altro che un pretesto per salvare il business de laboratori specializzati negli studi del retrovirus, e per alimentare il mercato dei farmaci. “Al di là del convincimento di ognuno, quella teoria porta un messaggio pericoloso, perché disincentiva la prevenzione, già difficile in questo Paese”, punta il dito Lo Giudice. Ma per il neo comunicatore dei grillini, la tesi sulla diffusione dell’Aids non è l’unico terreno scivoloso. Da quando è stato mandato a Roma da Grillo, la carriera del blogger viene ovviamente passata al setaccio. Emerge così che Messora è finito nel registro degli indagati per un atto d’ufficio, in seguito a una denuncia dei Pirati italiani di Marco Marsili (gli stessi che prima delle elezioni presentarono un simbolo civetta uguale a quello dei 5 stelle, mettendo a rischio la partecipazione di Grillo alle politiche). La vicenda risale a gennaio, quando Messora pubblica sulla sua pagina una mail ricevuta da sedicenti attivisti di Anonymous, con gli screenshot di conversazioni private avvenute tra alcuni attivisti dei Pirati italiani. Marsili si rivolge agli avvocati, e parte l’inchiesta. “Un fantastico giro del fumo che con tutta probabilità non porterà da nessuna parte”, si difende oggi Messora. “Ci faremo una grande risata”, dice all’Ansa. Come se non dovesse bastare il lungo curriculum, da giorni su Twitter c’è anche chi lo ricorda come un berlusconiano pentito. E cita un antico pezzo, dove lo stesso Messora ammetteva di aver votato il Cavaliere per ben due volte, salvo poi ricredersi e addirittura chiedere scusa per l’abbaglio. Il post è scomparso dalla pagina di Byoblu, ma la rete non dimentica. Messora dovrebbe saperlo bene: è anche il motto dei Cinque stelle.


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