«Non siete uomini ma froci»: coppia gay denuncia bancaria

  

Venerdì 15 Marzo 2013 I FATTI, pagina 11 e-mail print Palermo. «Non siete uomini, ma froci». Così una bancaria ha apostrofato ieri una coppia di medici gay che si era recata in una banca di Palermo. A raccontare l’accaduto è uno dei due medici, Giovanni M. di 34 anni, pediatra. «Quello che è accaduto è gravissimo – dice – io e il mio compagno Augusto, ginecologo, questa mattina (ieri per chi legge, ndr) siamo andati in banca per un disguido che si era verificato su un assegno. La bancaria che poi ci ha offesi, già al telefono ha usato un tono arrogante e poco consono alla sua professione».
«Così con Augusto siamo andati in banca per chiarire il disguido – racconta ancora il pediatra -. Qui ho incontrato il direttore della filiale che è stato con me molto gentile e così abbiamo risolto subito il problema».
Ed ecco l’arrivo della bancaria con la quale di mattina si era svolto il colloquio telefonico. «Mentre uscivamo dalla filiale – racconta ancora Giovanni – nell’area che separa le casse dall’uscita, senza alcun motivo siamo stati aggrediti verbalmente e pubblicamente con ingiurie, in presenza degli impiegati e dei clienti dalla bancaria. Ci ha detto: “Mi auguro di non avere mai a che fare con due medici come voi, pezzenti, non siete uomini, froci”»
A questo punto Giovanni M. e Augusto A., hanno lasciato la banca scossi. «Non sapevamo come reagire – racconta ancora il pediatra – così, dopo essermi consultato con il mio avvocato, abbiamo deciso di presentare una denuncia nei confronti della dipendente bancaria. La citerò in giudizio, sia penalmente che civilmente. In caso di risarcimento devolverò il ricavato all’Arcigay e alle associazioni che si battono per la causa degli omosessuali. Non è pensabile che nel 2013 ci sia ancora una omofobia così estesa». «Non ci era mai capitato di essere pubblicamente offesi in questo modo – continua Giovanni, che presta servizio in un ospedale di Palermo -: sto denunciando l’accaduto perché credo che sia giusto fare sapere che ancora oggi esiste un’omofobia così estesa. A volte succede di ricevere delle occhiate, ma finora nessuno ci aveva mai offesi in questo modo. La nostra dignità di persone è stata calpestata da una omofoba. Siamo due medici stimati da tutti e svolgiamo il nostro lavoro con grande professionalità. La nostra omosessualità non c’entra niente. Siamo stati offesi, per questo abbiamo deciso di denunciare la bancaria. Ora basta prendersela con persone per bene, solo perché gay».


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