Giusto disobbedire alla burocrazia di Stato

  

di Marco Ballico
TRIESTE La burocrazia regionale è un’ insopportabile piovra che Renzo Tondo promette di disintegrare cancellando non meno di 4mila pratiche già all’inizio della prossima legislatura. Ma contro quella statale non resta, in alcuni casi, che la «disobbedienza civile». E se imprese e cittadini verranno perseguiti per non aver rispettato il dettato legislativo, la Regione li tutelerà tramite i suoi avvocati, promette il governatore. Assalto alla burocrazia In una lunga giornata udinese Tondo, ieri mattina nella sede elettorale di viale Duodo, parte dall’assalto alla burocrazia. La strategia generale, premette, «è di lasciare le risorse a chi le produce anziché incassarle come tasse e tributi e poi restituirle come contributi». In sostanza meno tasse ma anche meno carte, per una Regione «amica della comunità». Il fondo per gli enti locali Sono tre gli interventi annunciati. Innanzitutto un Fondo ordinario da fissare in Finanziaria per gli investimenti degli enti locali a sostituire la contribuzione a domanda su svariate leggi di settore che finiranno per essere cancellate. «Oltre a ridurre migliaia di pratiche – chiarisce il governatore ancora una volta affiancato dal responsabile del programma Roberto Molinaro –, libereremo energie personali perché ai dipendenti regionali faremo fare lavori più motivanti, accorceremo i tempi per l’ottenimento dei finanziamenti e obbligheremo gli enti locali a una gestione più oculata del territorio eliminando doppioni e sprechi». Disobbedienza civile Nell’agenda del presidente ci sono anche le esternalizzazione delle procedure per istruttorie e controlli a imprese e professionisti e i finanziamenti non più agli enti ma direttamente ai cittadini sotto forma di voucher o buoni servizio. Il quarto impegno è invece legato alla burocrazia di Stato. Tondo fa due esempi concreti sui tempi lunghi prodotti dal Decreto ministeriale 161 del 2012 che prevede un fermo di almeno 90 giorni per la movimentazione o scavo di terre e rocce e dal Decreto legislativo 42 del 2004 sulle autorizzazioni paesaggistiche. Di qui l’annuncio dell’assistenza legale da parte dell’Avvocatura regionale «a cittadini e imprese che decidessero di contravvenire a precise indicazioni di leggi o decreti amministrativi palesemente contrari al buon senso». Tares tassa odiosa Dal governatore arriva anche l’auspicio che il prossimo governo «rinvii ulteriormente la Tares», la nuova tassa sui rifiuti. Tassa «odiosa», insiste Tondo, «perché riguarda gli investimenti». E quindi «senz’altro da eliminare». Nell’attesa? «Bisogna ripartire dal livello precedente di tassazione». Il caso della coppia gay Il tour di ieri è continuato con l’incontro con la delegazione di Arcigay e Arcilesbica del Friuli Venezia Giulia. Il tema è noto: l’esclusione di una coppia gay di Pordenone dalle graduatorie per il contributo prima casa. Da parte di Tondo è arrivata un’apertura con la promessa di sollecitare l’ente erogatore Mediocredito a rivalutare e approfondire la pratica, «per non incorrere in atti discriminatori dovuti a errate interpretazioni dei regolamenti vigenti». L’auspicio della delegazione è che si arrivi a sviluppi concreti prima della sentenza del Tar. «Il governatore – commenta il presidente di Arcigay Friuli Giacomo Deperu – sembra aver preso atto della fondatezza delle nostre obiezioni». Il patto con Udine A Tondo non è mancata inoltre la stretta di mano con il candidato sindaco di Udine Adriano Ioan a sancire un patto per la città. La rivitalizzazione di Udine passa attraverso quattro punti programmatici: innovazione, recupero aree dismesse, cultura e turismo, risparmio/efficientamento energetico. «Non abbiamo mai fatto mancare nulla al capoluogo friulano – è il commento di Tondo che ricorda anche il supporto per i grandi eventi musicali –, ma è mancato il dialogo con Furio Honsell. Diversamente con Roberto Cosolini e Sergio Bolzonello abbiamo instaurato una collaborazione istituzionale».


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