Legge sui matrimoni gay la proposta di Orellana

  

Il senatore 5 Stelle presenta il testo: «Vero obiettivo è arrivare all’approvazione» Tre mesi fa a Pavia l’annuncio. «Non è stata solo una promessa elettorale»

Moglie e marito Come cambia il codice civile

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La proposta di legge presentata dal senatore grillino Luis Alberto Orellana ha 4 articoli. Al primo punto prevederebbe l’inserimento nel codice civile di un nuovo articolo: «Il matrimonio può essere contratto da persone di sesso diverso o dello stesso sesso con i medesimi requisiti ed effetti». La proposta poi prevede di sostituire dal codice civile le parole «marito» e «moglie» con «coniuge» disciplinando anche l’attribuzione del cognome e introducendo il doppio cognome per tutti. L’articolo 3 del disegno di legge affronta l’argomento figli tra persone dello stesso sesso. Definisce per esempio i criteri per cui il partner del genitore biologico può riconoscere il figlio concepito con tecniche di riproduzione medicalmente assistita. E infine l’articolo 4 (disposizioni transitorie e finali) per definire come le amministrazioni dovranno recepire la legge.
di Marianna Bruschi wPAVIA Partono da Pavia i disegni di legge per i diritti gay. Il senatore pavese Luis Alberto Orellana, Movimento 5 stelle, ha depositato come primo disegno di legge al Senato quello relativo al «matrimonio egualitario», un testo elaborato dall’associazione Avvocatura per i diritti Lgbt-Rete Lenford. Il disegno di legge punta a rendere possibile il matrimonio anche alle coppie omosessuali e punta ad annullare la differenza tra coppie etero o omosessuali. Orellana e cofirmatario anche degli altri due disegni di legge presentati dai parlamentari grillini: una legge contro l’omo-transfobia e una nuova legge sulla rettificazione del sesso. «Era un impegno che avevo preso durante la campagna elettorale nell’incontro di Pavia di fine gennaio – spiega il senatore Orellana che sulla sua bacheca Facebook ha condiviso le sue considerazioni sul disegno di legge – e ora mi sento soddisfatto di aver mantenuto l’impegno preso. Ma lo ritengo solo il primo passo per raggiungere il risultato vero: la loro approvazione in Parlamento e la loro promulgazione». Una proposta che raccoglie la soddisfazione di Arcigay, come sottolinea Giuseppe Polizzi, presidente di Arcigay Pavia: «Siamo soddisfatti. Questo è l’impegno che Luis Alberto Orellana, insieme ad altri cittadini 5 stelle eletti poi deputati e senatori, aveva assunto in campagna elettorale durante l’incontro del 26 gennaio 2013 tenutosi a Pavia, con le associazioni nazionali Arcigay, Agedo, Famiglie Arcobaleno e Certi Diritti. Ora ci auguriamo che ci sia un’adesione di tutto il gruppo parlamentare e che anche presso la Camera dei deputati si assumano iniziative simili». Tre i punti principali del disegno di legge. L’articolo stabilisce che il matrimonio «può essere contratto tra due persone di sesso diverso o dello stesso sesso», introducendo il principio del matrimonio egualitario, principio che prevede anche di eliminare le definizioni «moglie» e «marito» sostituendole con «coniuge». Verrebbe poi introdotta una nuova disciplina dei cognomi: ogni persona – secondo il disegno di legge – dovrebbe avere il doppio cognome. «Con la possibilità al momento del matrimonio di scegliere un cognome comune». Entrambi i genitori quindi potrebbero trasmettere il cognome ai figli. E proprio sui figli sarebbero introdotte delle novità. L’articolo 3 del disegno di legge disciplina «la filiazione tra persone dello stesso sesso». E definisce che «il coniuge dello stesso sesso è considerato genitore del figlio dell’altro coniuge fin dal momento del concepimento in costanza di matrimonio, anche quando il concepimento avviene mediante il ricordo a tecniche di riproduzione medicalmente assistita, inclusa la maternità surrogata». «Con questa iniziativa – sottolinea Polizzi – ancora c’è lo sdoganamento delle questioni Lgbt, che non sono più una battaglia della comunità gay per i gay, bensì una battaglia di tutti perché l’eguaglianza senza i nostri diritti non può definirsi piena eguaglianza». «Mi piacerebbe iniziare il prima possibile a discuterne nelle commissioni parlamentari la cui costituzione e avvio è stata rimandata “sine die” – aggiunge il senatore Orellana – da parte dei presidenti di entrambe le camere». @MariannaBruschi


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