A Rieti non c’è spazio per l’omotransfobia

  

 

 

Dal 9 al 13 ottobre a Rieti, una vela ha percorso le strade cittadine con un messaggio molto importante: “A Rieti non c’è spazio per l’omotransfobia”. L’omosessualità fino al 17 maggio 1990 era inserita nell’elenco delle malattie mentali, e da quel giorno l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) la definisce semplicemente: ‘Una variante del comportamento umano’. Da quella data il 17 maggio è la Giornata mondiale contro l’omolesbobitransfobia. Dal 1988 un’altra data importante per la comunità LGBTQIA+ (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Trans*, Queer, Intersessuali, Asessuali) è l’11 ottobre, Giornata del coming out. Il coming out è l’atto di rivelare agli altri il proprio orientamento sessuale e/o la propria identità di genere, da non confondere con l’outing, che invece non è l’atto compiuto dalla persona LGBTQIA+ interessata, ma un atto da lei subito. In Italia si usa l’inglese ‘coming out’, in Spagna: ‘salir del armario’, in Francia: ‘sortir du placard’. Anche la vela che è vista a Rieti in questi giorni, e appunto anche l’11 ottobre, è stata possibile grazie a un bando sulla comunicazione vinto da Arcigay Roma e finanziato da UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali. A difesa delle Differenze), con l’obiettivo di rendere anche la nostra città sempre più inclusiva.

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