Bossi lasci stare la legge contro l’omofobia e si dedichi alla pesca.

  

Oggi l’on.le Bossi ha deciso di regalarci il colpo di clava della domenica : “Meno male, non è passata l’aggravante dell’omofobia. Tutti sperano di avere figli che stanno dalla parte giusta, questo è un augurio che facciamo a tutti, non era giusto aumentare le pene per quelli che si sentono anche un pò disturbati da certe manifestazioni, persone normali che a volte si lasciano scappare qualche parola in senso anche bonario”.

Le parole confermano l’oramai nota aspirazione del Senatur di mantenersi il diritto all’insulto, ma ne svelano ancora di più la greve inconsistenza umana e politica.
A Bossi infatti sfugge che se la legge contro l’omofobia è per lui un problema e se ha tanto bisogno di preservare il diritto all’insulto, alla discriminazione, alla volgarità, evidentemente a lui, alla Lega e ai suo degni “compari” non è rimasto davvero nulla per fare politica seriamente e nel rispetto autentico dei cittadini.
Il diritto all’insulto è un’aberrazione che restituiamo al mittente. Bossi pensi alle trote e si dedichi alla pesca: se la sua politica è tutta lì, una sua lunghissima vacanza gioverà a lui, alle trote ed al bene al Paese.

Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay


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