Accendiamoci di energia!

  

Arcigay è, nella sostanza, una grande associazione nazionale. Abbiamo ormai superato i 100.000 iscritti. Siamo presenti con 90 circoli su tutto il territorio del paese, da nord a sud. Chiunque in Italia conosce il nostro nome, sa chi siamo, e ciò di cui ci occupiamo. Tutto ciò non è banale né scontato. Non è così per la maggioranza delle organizzazioni del nostro paese, siano esse associazioni o imprese. Moltissime di loro, anche enormemente più ricche di Arcigay, non possono vantare la rete di relazioni della nostra associazione e, al di fuori del loro limitato settore di attività, non sono affatto conosciute. Ogni volta che hanno un nuovo contatto devono compiere uno sforzo di presentazione e accreditamento presso 'interlocutore. Noi non ne abbiamo bisogno: se ci presentiamo come Arcigay alla Presidenza del Consiglio dei Ministri come ad una piccola copisteria di Rimini, oppure ad un qualsiasi comune italiano, veniamo immediatamente riconosciuti. Questo è un grande punto di forza di Arcigay.

La maggior parte degli italiani crede però che Arcigay sia una grande associazione, non solo nella sostanza ma anche nel'organizzazione. Di conseguenza pensa che Arcigay possieda un ufficio efficiente e strutturato, con personale preparato, magari situato nella capitale, che si occupi a tempo pieno del'attività del'associazione, esattamente come una grande organizzazione non governativa nazionale. Spesso anche molti dei nostri associati lo pensano. E questo non è più un punto di forza, bensì di debolezza. Perché, ad ora, è quanto di più lontano dalla realtà.

Arcigay usufruisce da anni di una sede di pochi metri quadri, situata a Bologna, con una sola linea telefonica a voce, che non consente nemmeno due postazioni di lavoro standard. Di più: Arcigay non ha una sede propria, ma è ospitata gratuitamente dal Cassero, il circolo Arcigay di Bologna. In poche parole non paga un affitto. Situazione singolare per una "grande" associazione nazionale. Fino ad oggi, Arcigay, al di là del'insieme dei suoi circoli, è stata nien'altro che un presidente ed una segreteria politica, di persone sparse su tutto il territorio nazionale che prestavano la loro attività come volontari, nei pochi ritagli di tempo libero, e un paio di addetti, neanche full-time, con base a Bologna. Appena lo stretto indispensabile per il mantenimento del'associazione. Un gigante, quindi, che ha giusto la forza per sopravvivere, ma completamente inerme, senza risorse, energia e gambe per agire, salvo temporanee esplosioni di impegno di qualche lodevole volontario, necessariamente a termine.

Qui sta tutta la contraddizione tra quella che è nei fatti una grande associazione con la realtà della debolezza della sua strutturazione. Ma anche tra il percepito di Arcigay e la sua reale capacità di azione. Arcigay rappresenta un caso atipico da questo punto di vista. Quasi un miracolo. Siamo una strana specie di giacimento petrolifero, ricchissimo di energia chimica (100.000 iscritti) potenzialmente in grado di sviluppare quantità enormi di energia elettrica per agire e cambiare la realtà, ma ancora senza gli strumenti per farlo.

La mia convinzione è che non si possa rimanere inermi. Se non superiamo questa contraddizione, rischiamo di perdere una grande opportunità e di pregiudicare la possibilità stessa per 'associazione di sopravvivere. E comunque non possiamo accontentarci semplicemente di continuare ad esistere, senza aspirare ad u'effettiva capacità di incidere sulla realtà, di agire, di essere un soggetto attivo e influente della società italiana. A livello locale lo siamo già, 'accordo. Esistono molti nostri circoli territoriali che da anni promuovono iniziative concrete e 'impatto sul territorio. Ma il livello locale non è sufficiente. Le leggi, 'intervento sui grandi mezzi di comunicazione, le relazioni con i soggetti nazionali e internazionali, si realizzano e si tengono a livello nazionale.

Per fare questo, il modello cui dobbiamo ispirarci è quello di tutte le grandi organizzazioni non governative nazionali o delle sezioni italiane delle organizzazioni internazionali (Lega Ambiente, Medici Senza Frontiere, Amnesty International, ecc.) Dobbiamo riuscire a dotarci di una struttura organizzativa professionalizzata ed efficiente, con una diversificazione di competenze e funzioni, che risponda, affianchi e sostenga 'azione del presidente e della segreteria nazionale. Allo stato attuale non avremmo abbastanza risorse finanziarie per sostenere una simile struttura? Bene … ciò significa che il primo settore in cui dobbiamo investire è quello del reperimento risorse. Ci occorre selezionare professionisti di fund-raising e progettisti specializzati nei finanziamenti del'Unione Europea, che si occupino dello sviluppo di altri canali di finanziamento oltre a quelli tradizionali del tesseramento e del'affiliazione dei circoli. Lo stesso tesseramento e il potenziale interesse del business per il nostro circuito ricreativo dovrebbero essere ripensati e sviluppati, parallelamente – è ovvio – ad un riaccreditamento del'associazione verso i propri circoli e soci, basato su rigore e capacità di presentare risultati.

Tutto ciò non potrà avvenire se non su basi professionali. Il semplice volontariato ha già dimostrato negli anni scorsi 'incapacità da solo di garantire 'impegno, la continuità e, talvolta, la professionalità richiesta da questo tipo di interventi. Il volontariato ancora ampiamente diffuso in Arcigay è certamente un valore e una grande ricchezza del'associazione. Si tratta di affiancargli una struttura professionalizzata e centrale di riferimento che possa sostenerlo e valorizzarlo al massimo delle sue potenzialità.

In questo modo saremmo in grado di sviluppare u'energia quantitativamente e qualitativamente in grado di incidere sulla realtà sociale e politica del paese, di gestire delle relazioni credibili con gli interlocutori esterni, istituzionali e non, di garantire un riferimento e un supporto concreto ai nostri circoli. E dobbiamo farlo ora che è ancora forte 'immagine, 'unità e la potenzialità della nostra associazione. Non era scontato che in Italia riuscissimo a costruire una rete associativa unitaria di questo tipo: caso più unico che raro in Europa e nel mondo. E non è scontato che nel futuro continuiamo a godere di una situazione così singolare. Per questo dobbiamo muoverci ora che 'associazione è unita, il numero degli iscritti in continua espansione, 'immagine proiettata al'esterno forte, prima che 'intero sistema rischi di collassare, o semplicemente che vada persa u'occasione che non sarà nuovamente offerta.


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