Amore senza confini

  

Venerdì 7 giugno Arcigay parteciperà con una sua delegazione, composta da Renato Sabbadini e Michele Bellomo, membri della Segreteria Nazionale, al Gay Pride di Gerusalemme.
Qui di seguito pubblichiamo la lettera di adesione a questa importante manifestazione per la pace e l'uguaglianza dei diritti.

Cari amici della Jerusalem Open House,
siamo lieti della vostra decisione di tenere un pride a Gerusalemme il prossimo 7 giugno 2002. Da persone che credono nei valori del pluralismo, della libertà e dell’eguaglianza, crediamo che tutti gli abitanti di Gerusalemme abbiano diritto a vivere nella felicità e nel rispetto reciproco. Un pride che esprime tali valori costituisce un evento che darà il benvenuto a tutti i Gerosolimitani, religiosi e laici, arabi ed ebrei, gay ed etero. Davvero tale evento sarà all’insegna dell’apertura e della libertà e idoneo al carattere particolare della città.
E’ stato triste leggere alcune delle reazioni contro il corteo. Uscite come quella di Shmuel Shkedi (Vice Sindaco di Gerusalemme), che ha detto “Non permetteremo ad alcuna perversione malata di trovare espressione in questa città. L’esistenza stessa di questa gente è una provocazione. La loro stessa esistenza è segno di inciviltà. Da assessore all’Istruzione dico «Si deve lottare duramente contro tutto il marciume affinché tutti capiscano cosa è malato e cosa invece è normale nella società»”, non esprimono l’approccio della religione ebraica o quello di altre fedi. L’omosessualità non è una malattia e i gay non sono malati. I gay e le lesbiche corrispondono a circa il 10% della popolazione e conseguentemente al 10% di ciascuna comunità religiosa. Noi riteniamo che la fede in Dio sia ben più illuminata ed umana dell’anacronistica versione presente in quelle affermazioni infelici.
In tempi come questi, fatti di violenza e disperazione, nel Medio Oriente, e particolarmente a Gerusalemme, la città al cuore del conflitto, il corteo dignitoso e umano pensato dalla Jerusalem Open House può benissimo diventare un evento all’insegna della speranza per tutte le comunità che vivono a Gerusalemme. E’ soprattutto in tempi come questi che acquistano grande importanza quelle occasioni in grado di riunire le persone, al di là dei confini dettati dalla paura e dall’odio, affinché celebrino la vita e costruiscano la speranza per un futuro in comune e di pace.
Sono orgoglioso di dare il mio sostegno a “Love without borders”, il corteo del pride guidato dalla Jerusalem Open House il prossimo 7 giugno a Gerusalemme.

Cordialmente,
Renato Sabbadini – Responsabile Esteri Arcigay


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