Iris & Trui: 27000 km in motocicletta

  

Brescia, lunedì 7 ottobre 2002

Iris e Trui, una coppia di donne lesbiche di Gent (Belgio), al ritorno da un lungo viaggio in sella a due Suzuki DR 650 SE, hanno ricevuto oggi il saluto del’Assessore allo sport della Città di Brescia, Walter Braghini. Ad attenderle ‘erano anche la sorella di Iris, che vive da tempo a Genova, Sergio, presidente del’Arcigay Orlando di Brescia, Patrizia e Cristina del Pianeta Viola, la locale associazione lesbica, alcuni giornalisti e fotografi. Il legame con Brescia è Armando, anche lui presente, amico bresciano di Iris e Trui. ‘ così che hanno deciso di iniziare e terminare ques’avventura a Brescia. Per sei mesi, dal’1 aprile al 5 settembre hanno viaggiato in motocicletta attraverso i Paesi balcanici, la Turchia, ‘Iran e il Pakistan fino al Nord del’India e ritorno. In tutto circa 27.000 km. La passione di iris e Trui per la motocicletta non è una cosa recente; peraltro in Belgio fanno parte di una associazione femminile di motociclismo. Lo stesso viaggio appena concluso era iniziato già nel 1999, ma allora un incidente aveva costretto Trui ad un adegenza in ospedale e ad interrompere il viaggio in Pakistan. Al termine della conferenza stampa e dopo i saluti ufficiali del’amministrazione cittadina, si sono fermate u’ora a chiacchierare con Armando, Cristina, Patrizia e Sergio. Hanno raccontato del’incontro con culture diverse dalle nostre, del’accoglienza ricevuta, della condizione delle donne, e di gay e lesbiche, in Iran, Pakistan e India. Nonostante per quelle zone sia impensabile immaginare due donne cos’ autonome da viaggiare sole per il mondo, ‘accoglienza da parte di tutte le popolazioni incontrate è stata sempre calorosissima. Anzi, proprio il Paese caratterizzato dalla maggiore influenza della cultura integralista, il Pakistan, è risultato il più accogliente, a dimostrazione che la realtà è sempre più complessa e sfumata di come spesso si creda. Di converso la condizione femminile, specialmente in Pakisyan, è di quasi
segregazione: solo al quinto giorno nel Paese sono riuscite ad incontrare una donna. Un p’ diversa la situazione in Iran: le donne, specialmente le più colte, hanno manifestato grande interesse e curiosità verso la comunicazione con donne occidentali. Ovviamente in entrambi i Paesi non è percepibile alcun segno della comunità gay e lesbica: daltronde in Iran la pena per gli atti omosessuali fra uomini è punita con 100 frustate, fra donne non sono nemmeno immaginabili; la situazione è più o meno la stessa in Pakistan. Invece in India sono presenti luoghi ‘incontro e associazioni gay e lesbiche. La scarsa abitudine alla vista di donne autonome, aiutata dal’aspetto poco tradizionale, in particolare di Trui (capelli corti, abiti da motociclista, un corpo asciutto), hanno fatto sì che molte persone incontrate scambiassero le due donne per una coppia eterosessuale. Anche se la cosa non era in s’ piacevole, ha avuto una qualche utilità in termini di sicurezza. In Iran, la presenza del copricapo tradizionale femminile (che copre capelli e collo, lasciando scoperto solo il volto), obbligatorio anche per le donne occidentali, ha invece impedito lo stesso fraintendimento. Dopo la tappa bresciana, ospiti di Armando, Iris e Trui torneranno nei prossimi giorni a Gent, facendo una o due tappe in Germania.


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