Un triangolo rosa ad Auschwitz

  

Il Circolo Arcigay "Tralaltro" di Padova ha partecipato con una propria delegazione a un "viaggio della memoria" nei campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau, in partecipazione con la Sinistra Giovanile di Padova nei giorni 31/10-3/11.

Per ‘occasione è stato portato un triangolo rosa di gerbere e rose, che è stato poi depositato nel crematorio di Auschwitz. Si è quindi voluto tenere comunitariamente un breve momento di commemorazione nel quale è stato recitato un passo di "BENT", opera teatrale di Martin Sherman sul’olocausto degli omosessuali.

La partecipazione al viaggio ha una motivazione storica e fortemente personale. Milioni di persone sono state internate e sterminate sotto i regimi nazifascisti e tra queste quasi ventimila con ‘imputazione di "omosessualità" in base al famigerato "paragrafo 175" del Codice Penale Tedesco.

‘ un dato di fatto che ‘aspetto più tragicamente macroscopico delle persecuzioni e delle atrocità razziste del nazismo fu ‘olocausto di milioni di ebrei, ma è anche vero che ‘accanimento e la gratuita violenza delle SS verso "ciò che è diverso" toccò la sua massima espressione nelle torture e nelle sevizie degli omosessuali, costretti a indossare un triangolo rosa sulla propria casacca, quale simbolo della perdita della identità personale.

‘Arcigay con questo gesto simbolico vuole denunciare il fatto che fino ad oggi è stato imposto un vergognoso silenzio sulla storia; e lo hanno fatto non solo politici, storiografi, ma la stessa civiltà occidentale.
Dopo la Guerra nessun sopravvissuto omosessuale ha mai dato testimonianza della propria deportazione poiché in tutti gli stati ‘Europa, democratici e comunisti, era rimasto in vigore il "crimine" di omosessualità nei rispettivi ordinamenti; pertanto la popolazione gay e lesbica ha preferito tacere per vergogna e per paura. Non a caso uno splendido saggio del filosofo Klaus Muller titola: "Uccisi dalla barbarie, sepolti dal silenzio".
‘ pertanto doveroso al giorno ‘oggi ripristinare questa verità storica. Doveroso ricordare tutte le vittime dei totalitarismi, doveroso denunciare chi vorrebbe revisionare la storia a proprio uso e consumo, doveroso "rompere" un silenzio durato troppo a lungo.

«’Arcigay di Padova – commenta Alessandro Zan, presidente del’associazione – ha ritenuto doveroso portare per la prima volta un triangolo rosa di fiori in memoria i sterminati nei campi di concentramento. Il Gesto simbolico vuole porre al’attenzione del’opinione pubblica e di chi nella "giornata della memoria" ricorda le vittime del’olocausto, che centinaia di migliaia di omosessuali furono torturati e sterminati sotto il regime nazifascista. In troppe occasioni di commemorazione del’olocausto le persone omosessuali non sono state menzionate. Con questo triangolo, simbolo ormai della lotta per la nostra dignità di gay, lesbiche e transessuali, vogliamo far sì che anche questo crimine sia ricordato».

Ad Auschwitz era presente anche Franco Busetto, ex parlamentare PCI, deportato a Mauthausen: «Tutte le memorie vanno ricordate, – ha detto – tutte le vite distrutte dal’atrocità nazista non vanno dimenticate. Ricordare la storia ci aiuta a non compiere gli stessi errori al giorno ‘oggi».
Umberto Zampieri, segretario provinciale della Sinistra Giovanile di Padova, ha infine aggiunto «La memoria è ‘elemento su cui fondare la nostra azione politica quotidiana, un tratto distinitvo della nostra identità. ‘ quanto mai doveroso rammentare ciò a cui ha portato ‘intolleranza, in un periodo storico come questo in cui gli integralismi e il razzismo fanno la loro ricomparsa in Europa».


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