Ragazzi omosex, diversi ma uguali

  

«La discriminazione nei confronti dei ragazzi omosessuali, gay o lesbiche,
al’interno delle nostre scuole, avviene spesso. Noi, però, non ce ne
accorgiamo perché è invisibile. Il fatto è che questi giovani non hanno un
punto di riferimento, una figura con cui potersi confidare. Per timore non
si parla né con la famiglia né con gli amici né con la’scuol’. Ad esempio
i professori spesso evitano di affrontare questi temi perché non hanno gli
strumenti adatti a dare risposte».
Ecco il motivo per cui Sergio Lo Giudice, docente di Storia e Filosofia al
liceo scientifico Copernico di via Garavaglia 11 nonché presidente nazionale
del’Arcigay, ha pensato ad un progetto ad hoc per affrontare la questione
dalla radice.
«Differenti ma uguali» (questo il’nom’ del’iniziativa finanziata con i
fondi della legge Turco veicolati attraverso il Comune) è un percorso di
lavoro per fornire gli strumenti e le conoscenze giuste per prevenire,
individuare e affrontare eventuali situazioni, in generale, di disagio e
discriminazione al di là del’identità sessuale e in particolare nei
confronti nei confronti di giovani omosessuali.
Articolato in sei lezioni, il corso (al momento rivolto ai docenti, ma che
avrà poi una diretta ricaduta sugli studenti) prevede, accanto ad una fase
teorica, una’pratic’ sul campo quando i prof, già formati, andranno ad
operare allo Sportello attivato da tempo al Copernico per la prevenzione al
disagio giovanile e la promozione del benessere a scuola.
«Il nostro obiettivo – spiega Lo Giudice – è di cercare di far maturare,
nella scuola, anche questo tipo di competenze. Anni fa, ad esempio, si aprì
la riflessione sulla parità tra ragazzi e ragazze, di recente
sul’inserimento degli alunni disabili o extracomunitari, dando così vita a
progetti ed azioni specifiche, ma sui ragazzi omosessuali è rimasto sempre
un tabù che ha avuto la conseguenza di lasciarli nella più completa
invisibilità».
Tante le storie, emerse solo dopo ‘uscita dalle superiori, racconta il
docente, di gay o lesbiche che hanno passato anni molto difficili tra le
mura di scuola.
«In Italia, su questo fronte – prosegue Lo Giudice – ci stiamo muovendo solo
ora. In Inghilterra, Olanda e Finlandia sono molto più avanti di noi».
Tanto è vero che per scambiarsi le esperienze, valutare lo stato del’arte
delle tante iniziative organizzate in tutta Europa, un gruppo di professori
di Francia, Austria, Germania, Portogallo ed Italia si è ritrovato alcuni
giorni fa al Copernico.


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