Stop in California, via libera in Oregon

  

Da "La Stampa" del 13.03.04
California, stop alle nozze gay
DECISIONE DELLA CORTE SUPREMA

WASHINGTON. La Corte Suprema della California ha ordinato al sindaco di San Francisco di sospendere i matrimoni omosessuali, ma non si è ancora pronunciata sulla loro legalità. La decisione rappresenta un vittoria a metà per i gruppi conservatori che si oppongono ai matrimoni gay, perché quelli già celebrati – oltre 3.700 dal 12 febbraio – non sono stati per ora annullati. Il massimo tribunale della California si è pronunciato su richiesta del Guardiasigilli dello Stato, Bill Lockyer, un democratico. Lockyer, spinto dal governatore repubblicano Arnold Schwarzenegger, aveva sporto denuncia contro la città di San Francisco perché la legge in vigore nello Stato considera matrimonio solo ‘unione tra un uomo e una donna. Sia Lockyer che Schwarzenegger si sono detti comunque pronti a studiare una nuova legge, non essendo contrari per principio ai matrimoni fra gay o lesbiche, o almeno alle unioni di carattere civile che garantiscono gli stessi diritti delle coppie sposate.

Da "Il Manifesto" del 13.03.04 di GIANNI ROSSI BARILLI
La California frena sui matrimoni gay
La Corte suprema statale vieta di celebrare nozze omosessuali a San Francisco. Ma non annulla quelle già celebrate

"Potranno riportare indietro la storia». Curtis Mc Adams, che ha fatto appena in tempo a sposare il suo compagno David Miller, ha commentato così la decisione, presa giovedì dalla Corte suprema della California, di sospendere immediatamente la celebrazione di nuovi matrimoni omosessuali a San Francisco. Dopo oltre 3.700 unioni celebrate a partire dal 12 febbraio scorso, quando il sindaco di San Francisco Gavin Newsom ordinò ai suoi uffici comunali di rilasciare le licenze di nozze anche a gay e lesbiche, la magistratura ha detto basta. La corte suprema ha infatti accolto la richiesta di sospensiva urgente avanzata dallo stato della California, che giudica illegali le unioni gay autorizzate a San Francisco perché per «matrimonio» la legge californiana intende esclusivamente ‘unione tra un uomo e una donna.

A questa interpretazione il sindaco Newsom e le organizzazioni omosessuali contrappongono un altro fatto: la costituzione della California garantisce parità di trattamento a tutti i cittadini. Chi avrà ragione alla fine? La Corte suprema questo non ‘ha detto. Un giudizio di merito, ha fatto sapere, non ci sarà prima di maggio o giugno. Nel frattempo, niente matrimoni gay. Questo risultato, comunque, non è una vittoria schiacciante per i fanatici della destra religiosa, appoggiati dal presidente Bush, che hanno chiesto da subito ‘immediato annullamento di tutte le unioni omosessuali già celebrate. I giudici non hanno annullato proprio niente e hanno rinviato tutto di due o tre mesi, il che oggettivamente è tutto tempo guadagnato dalle coppie gay e lesbiche per consolidare gli interessi legittimi sanciti dai rispettivi atti di matrimonio.

La partita, intanto, prosegue su più tavoli e la questione del diritto a sposarsi delle coppie dello stesso sesso rimane un capitolo importante della competizione elettorale in corso per la presidenza degli Stati uniti. Con un significativo svantaggio per Bush, in quanto è lui, a differenza del suo sfidante democratico John Kerry, a volerla trasformare in un referendum sul futuro della democrazia in America.

Oltre che in California, anche in diversi altri stati (New York, New Mexico, Oregon e New Jersey) ‘esempio di San Francisco ha fatto scuola e ci sono pubblici ufficiali che hanno cominciato a rilasciare licenze matrimoniali a coppie dello stesso sesso. Ma soprattutto va avanti nel Massachusetts lo scontro politico e giuridico sul riconoscimento dei matrimoni omosessuali, dichiarati legittimi dalla Corte suprema dello stato con una sentenza del 17 novembre scorso che ha intimato al parlamento di Boston di provvedere di conseguenza entro sei mesi. Diversamente, a partire dal 17 maggio, cominceranno a essere rilasciate regolari licenze matrimoniali anche a gay e lesbiche.

Proprio giovedì è stato approvato in via preliminare un emendamento alla costituzione del Massachusetts che bandisce il matrimonio tra persone dello stesso sesso ma contemporaneamente autorizza le unioni civili, con effetti legali più o meno identici a quelli del matrimonio eterosessuale.

Anche questa può essere considerata una vittoria più per i sostenitori dei diritti gay che per i loro avversari, in quanto ai primi interessa innanzitutto sgombrare il campo dalle opzioni più omofobe (cioè quelle che negano agli omosessuali qualunque diritto nel capitolo «famiglia») in vista del referendum popolare che dovrà ratificare o respingere nel 2006 la norme in materia approvate dal parlamento statale.

Da "Il Manifesto" del 15.03.04
Oregon gay

Oregon

Oregon

Vittoria per le coppie gay e lesbiche che vogliono sposarsi nel’Oregon: il responsabile della giustizia dello Stato ha affermato che il divieto al matrimonio tra omosessuali viola la Costituzione statale e che quindi il suo assessorato non impedirà alla contea di Multnomah, quella di Portland, di continuare a rilasciare certificati di matrimonio alle coppie composte di due persone dello stesso sesso. Con la decisione del’assessore Hardy Myers, Portland resta ‘unica città degli Stati Uniti dove si celebrano nozze tra omosessuali dopo lo stop imposto al sindaco di San Francisco dalla Corte suprema della California. Myers ha detto tuttavia di ritenere «molto probabile» che la Corte suprema dello Stato del Nordovest americano, se chiamata a esprimere un parere sulla costituzionalità della legge in questione, la boccerebbe.


  •