Francia, una famiglia di sole donne: due madri lesbiche con tre figlie

  

PARIGI – Carla ha 46 anni, Marie-Laure 45. Si sono incontrate sui banchi della scuola media e sono una coppia solida. Da qualche settimana sono anche la prima coppia omosessuale francese cui un tribunale ha riconosciuto il diritto ad esercitare congiuntamente l´autorità genitoriale. In pratica, con le loro tre figlie di cinque, sette e dieci anni, rappresentano la prima famiglia non eterosessuale legalizzata di fatto. Un caso che farà discutere e che non è necessariamente destinato a fare giurisprudenza: non essendoci stati ricorsi, la decisione presa a luglio dal tribunale civile parigino non è stata esaminata dalla Cassazione.

Il caso, raccontato ieri da "Le Monde", rilancia il dibattito sul diritto degli omosessuali ad adottare figli, molto più acceso di quello sul matrimonio gay. La legge francese è rigida, ma nonostante tutti gli ostacoli offre uno spiraglio: se una coppia omosessuale non può adottare figli, un single di almeno 28 anni può invece farlo, a differenza di quel che succede da noi. Ma i figli di uno non sono figli dell´altro. Almeno fino alla sentenza di luglio, che proprio per questo è considerata un progresso dalle associazioni che si battono in favore dell´adozione.

Carla e Marie-Laure hanno avuto tre bambine grazie all´inseminazione artificiale, con un donatore anonimo, effettuata all´estero perché la legge sulla bioetica autorizza l´uso di questa tecnica solo per le coppie.

Giuridicamente, però, esisteva un solo genitore, quello biologico. Nel 2001, le due donne compiono il primo passo: Carla adotta le figlie della compagna.

Spiega il loro avvocato: «Questa decisione, ancora oggi eccezionale, permette alla madre di origine di cedere la sua autorità parentale al genitore adottivo, ma continuando ad esercitarla nella pratica». Il secondo passo è quello appena riconosciuto: le due donne chiedono una delega dell´autorità parentale per poterla esercitare congiuntamente. E il tribunale, a sorpresa, ha risposto sì, senza suscitare un ricorso da parte della procura della Repubblica. I giudici hanno dichiarato che la coppia non ha tentato di aggirare «lo spirito dei testi per legalizzare una situazione di fatto» e soprattutto ha riconosciuto le due donne come genitrici perché la loro domanda «è conforme all´interesse dei figli».

Secondo i giuristi, non si tratta ancora di un vero riconoscimento dei genitori omosessuali. La delega dell´autorità parentale, infatti, dà alle due persone diversi diritti, ma non influisce sulla filiazione: le bambine restano le figlie di una sola donna. Il caso di Carla e Marie-Laure rimane insomma unico e il dibattito è appena agli inizi. Ma secondo Eric Garnier, responsabile di un´associazione di genitori gay e lesbiche, la società è ipocrita: «Non si tratta di un dibattito virtuale, né di sapere se gli omosessuali hanno diritto o no di avere bambini. Le nostre famiglie esistono e sono sempre più numerose. Bisogna ormai prendere atto di questa realtà».


Da "Il Manifesto" del 23.09.04 di ANNA MARIA MERLO
Sì alle mamme gay
Riconosciuto ‘affidamento congiunto a una coppia omosessuale. ‘ il primo caso

PARIGI – Una sentenza di giustizia ha riconosciuto, per la prima volta in Francia, una famiglia omoparentale. La trafila giuridica è durata anni ma ora il legame giuridico delle due genitrici con le bambine è «come quello di una famiglia naturale o sposata». Carla e Marie-Laure hanno ottenuto ‘affidamento congiunto delle loro tre figlie, Giulietta, Luana e Zelina (5, 7 e 10 anni). Le bambine sono figlie naturali di Marie-Laure, che ha fatto ricorso a’inseminazione artificiale (forse al’estero, visto che in Francia è proibita per le single). Già nel giugno del 2001, Carla aveva ottenuto ‘adozione semplice delle tre figlie della sua compagna: una semplice cessione del’autorità parentale, che permette di aggiungere un legame di filiazione, ma non crea una vera e propria famiglia. Il Pacs non permette ‘adozione congiunta da parte di coppie omosessuali. Invece, con la sentenza dello scorso luglio – diventata operativa solo adesso – Carla e Marie-Laure hanno eguale autorità parentale sulle tre figlie. Il tribunale che ha emesso la sentenza, ‘ha così giusitificata: la «domanda è conforme al’interesse dei bambini». Secondo ‘opinione di un giurista, la sentenza «apre una breccia» nel diritto, ma non è detto che faccia giurisprudenza. La situazione delle famiglie omoparentali in Francia è un vero caos giuridico: ci sarebbero intorno alle 100mila famiglie con genitori dello stesso sesso non riconosciute dalla legge. La situazione più semplice è quella di una coppia che alleva dei figli di un primo matrimonio eterosessuale: in questo caso ci può essere ‘adozione da parte del’altro membro della coppia. Ma si tratta di una situazione minoritaria. ‘altronde, dal `66 in Francia è possibile per un single di più di 28 anni adottare un bambino. Ma fatta eccezione per la regione parigina e qualche tribunale di provincia, normalmente i servizi amministrativi non danno il via libera al’adozione se scoprono che si tratta di omosessuali che vivono in coppia. Molte coppie hanno fatto come Carla e Marie-Laure: ricorso al’inseminazione arificiale, ma al’estero. Il Belgio è tra le tappe preferite dai francesi, grazie alla vicinanza, ai prezzi e alla facilità con cui è si può ricorrere alla procreazione assistita.

Per le coppie omosessuali maschili, il caso si complica, perché in questo caso è necessario il ricorso a una madre in affitto che rinunci al’autorità parentale. ‘è poi la soluzione artigianale, quella di mettersi ‘accordo tra due coppie omosessuali per avere un bambino.

Le associazioni di genitori gay hanno accolto positivamente la sentenza. «Le nostre famiglie esistono – afferma Eric Garnier del’Associazione dei genitori gay e lesbiche – bisogna ormai tener conto di questa realtà». La sentenza è «a favore del’interesse del bambino» e riconosce il ruolo del secondo genitore. Per il ginecologo Israël Nisand, «la letteratura medica sul’avvenire psicologico dei bambini di famiglie omosessuali non permette di individuare danni specifici».


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