L’Amore e Basta

  

Ha debuttato il 4 settembre alla 6° edizione di Venice Days – Giornate degli autori, nell’ambito della Mostra del Cinema di Venezia, dedicata al cinema indipendente. E adesso è in molte sale italiane. E’ L’amore e basta, un film-documentario di Stefano Consiglio che racconta nove storie di legami omosessuali, introdotte da Luca Zingaretti.

Il film racconta le storie d’amore di nove coppie gay e lesbiche
. Inizia da Alessandro e Marco, due studenti universitari di Catania, e continua a Versailles con Nathalie e Valérie e la loro figlioletta Sasha. A Parigi vivono Catherine e Christine, due sessantenni che stanno insieme da vent’anni. Poi ci sono Lillo e Claudio che convivono a Sutri, un piccolo paese vicino a Roma. A Berlino da diversi anni vivono felicemente Thomas e Johan. Da sette anni stanno insieme Emiliana e Lorenza nella loro bella casetta nella Bassa Padana tra Parma e Mantova. Sono addirittura trenta gli anni del sodalizio amoroso e professionale di Gino e Massimo che incontriamo a Palermo. Un’altra coppia che vive e lavora insieme a Parigi da tanti anni è quella formata da Gaël e William. E infine le coniugi spagnole Maria e Marisol che vivono in campagna a Vic, vicino a Barcellona.

Luca Zingaretti ci introduce al film recitando un testo di Aldo Nove, e Ursula Ferrara lega le varie storie con i suoi piccoli film d’animazione.

Come si può amare, oggi? La risposta di Stefano Consiglio e delle coppie che ha incontrato in quattro paesi europei sta nello scandalo della normalità, nella semplicità del sentire del gruppo di bambini che aprono il suo racconto a più voci. Si può vivere l’amore omosessuale con l’armonia, la limpidezza, le contraddizioni, la passione e la durata che sono da sempre modelli condivisi quando si parla di sentimenti? La sconvolgente naturalezza che ci restituiscono i protagonisti e le protagoniste del film è un valore potente destinato lasciare traccia nella nostra riflessione.

Proprio come la vergogna dell’emarginazione, della paura, della diffidenza di cui parla Aldo Nove nella breve novella posta a exergo dei racconti di vita che tessono la trama, tra un’esplosione di colore e l’altra, come nella tradizione dei disegni di Ursula Ferrara.

LEGGI l’intervista a Emy e Lorenza, attiviste Arcigay e due delle protagoniste del film

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NOTA DI REGIA DI STEFANO CONSIGLIO

Me lo ricordo bene quando mi è venuta l’idea. Stavo ultimando il mio film documentario sui bambini dal titolo: “Il futuro – Comizi infantili”, e tutt’a un tratto mi sono risuonate nella mente le parole di una bambina e di un bambino di dodici anni che interrogati sul tema dell’omosessualità mi avevano dato una risposta tanto semplice quanto inequivocabile. Lei: “Se loro si vogliono bene… è certo che quello che vogliono fare lo fanno. Cioè se si vogliono bene si fa di tutto per uno che si vuole bene”. E lui: “Ci sono certi che sono di sesso diverso che non si amano tanto come certi che sono di sesso uguale… Un uomo che ama un altro uomo può amarlo di più di una donna che ama un altro uomo”.
La spontaneità di queste parole, la freschezza di questi giudizi (anzi, non-giudizi), mi ha fatto riflettere sul come l’amore tra due persone dello stesso sesso può essere visto come qualcosa che non ha nulla di straordinario e men che meno di strano. Eppure quante volte viene percepito come tale ! Perché ? Mi sono domandato.
La risposta che mi è venuta in mente è: “Perché è qualcosa che non si conosce”.
Dell’amore tra due persone dello stesso sesso certamente si sa che esiste e in qualche modo è anche accettato con una certa tolleranza, ma spesso se ne ha un’idea quanto meno distratta. Insomma ci si trova di fronte a un pregiudizio, proprio in senso etimologico: un giudizio che viene anticipato. Cioè che viene prima della conoscenza.
E’ stato questo senso d’inconsapevole (ma anche un po’ colpevole!) inadeguatezza di fronte a emozioni, sentimenti e affetti così profondi – solo perché a viverli sono delle persone la cui identità sessuale è diversa da quella che si conosce, e in cui ci si riconosce, più diffusamente – a farmi venire l’idea di un film documentario che esplorasse il vissuto dell’amore omosessuale, e più precisamente delle coppie omosessuali.
Così con una piccola troupe mi sono messo a girare l’Italia in lungo e in largo per incontrare e filmare coppie omosessuali che vivono un ménage di coppia.
Coppie gay o lesbiche che abitano in città grandi o in piccoli centri; coppie che stanno insieme da molti anni o da molto meno tempo. Di età, estrazione sociale, economica, culturale e religiosa, le più diverse.
Un viaggio attraverso l’Italia, concedendomi però anche qualche deviazione in altre città della nostra Europa: Parigi, Berlino, Barcellona… alla ricerca di similitudini e differenze, perché i rapporti umani sono per forza di cose influenzati dalla società in cui si sviluppano.
Poi alcuni amici mi hanno offerto il loro aiuto e la loro collaborazione: Aldo Nove ha scritto un testo bellissimo che poi Luca Zingaretti ha interpretato, mentre Ursula Ferrara ha realizzato dei piccoli film d’animazione, da par suo.
Ne è venuto fuori un film che racconta i tremori, le gioie, le paure, la dignità, le difficoltà, le speranze di tante persone dello stesso sesso che si amano e vivono insieme.
Amori così veri, profondi, condivisi – anche quelli! – che il titolo del film si è imposto da solo: “L’AMORE E BASTA”.

Stefano Consiglio


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L’AMORE E BASTA
Italia – 2009, 75’, 35mm, colore – Prima Mondiale

regia di Stefano Consiglio
fotografia Francesco Di Giacomo, Marco Onorato
montaggio Silvia Di Domenico
animazione Ursula Ferrara
musica Rocco De Rosa
suono Andrea De Marinis, Ignazio Vellucci
costumi Maria Rita Barbera
interpreti Luca Zingaretti
produttore Angelo Barbagallo, Andrea Occhipinti
produzione Bi. Bi. Film
co-produzione Lucky Red
distribuzione Lucky Red
http://www.venice-days.com/filmsearch.asp?idfilm=18


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