La Consulta: “Riconoscimento giuridico all’unione omosessuale”

  

Il 15 aprile 2010, giorno dopo la pubblicazione della sentenza della Consulta sul matrimonio civile tra persone dello stesso sesso, la Corte ha reso note le motivazioni tecniche e le valutazioni giuridiche adottate (vedi allegato in fondo alla pagina).

Arcigay non si ritiene soddisfatta di una sentenza che non riconosce l’urgenza di un’autentica affermazione del principio di uguaglianza formale con l’immediata estensione del matrimonio civile alle coppie omosessuali, tuttavia valuta positivamente diversi aspetti della sentenza.

“Le motivazioni della Consulta” – dichiara Paolo Patanè, Presidente nazionale Arcigay, “individuano evidenti spazi di riconoscimento dell’affettività e delle convivenze tra persone dello stesso sesso. La sentenza non è quella che speravamo, ma non è certamente quella che temevamo: se da un lato la parola torna al Legislatore, cioè al nostro Parlamento che dovrà colmare il grave vuoto legislativo, da un altro lato la questione giuridica rimane aperta con nuovi orizzonti per l’affermazione della piena uguaglianza degli amori, delle relazioni e delle reciproche solidarietà.”

Arcigay continuerà a perseguire con tenacia tutti i percorsi politici e giudiziari nella piena convinzione di condurre una battaglia giusta, sostenuta dal principio di uguaglianza, che già ha portato quasi 30 Paesi a riconoscere le nostre famiglie e che ha animato proprio oggi il presidente USA Obama nel dare pari dignità a tutti gli amori nelle difficili situazioni di malattia. È una battaglia in linea con i valori di dignità delle persone e con i principi altissimi che, sulla base della Carta fondamentale dell’Unione Europea e della Costituzione Italiana, ci dovrebbero vedere persone e cittadini con pari doveri e pari diritti.”

“Come Arcigay” – conclude Patanè – “esprimiamo rispetto per il lavoro svolto dalla Corte e riconoscenza per il lavoro delle associazioni Certi Diritti e Rete Lenford, per l’iniziativa di affermazione civile e porgiamo un ringraziamento ai tanti giuristi e avvocati coinvolti in un’impresa di grande passione civile, giuridica e culturale.”

Dalla Sentenza della Corte Costituzionale:

8. – L’art. 2 Cost. dispone che la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Orbene, per formazione sociale deve intendersi ogni forma di comunità, semplice o complessa, idonea a consentire e favorire il libero sviluppo della persona nella vita di relazione, nel contesto di una valorizzazione del modello pluralistico. In tale nozione è da annoverare anche l’unione omosessuale, intesa come stabile convivenza tra due persone dello stesso sesso, cui spetta il diritto fondamentale di vivere liberamente una condizione di coppia, ottenendone – nei tempi, nei modi e nei limiti stabiliti dalla legge – il riconoscimento giuridico con i connessi diritti e doveri.

***

ENGLISH VERSION

The Constitutional Court: "Legal recognition to homosexual unions"
Arcigay: sentence still far from expectations, but many important and positive statements.
Our struggle, inspired by the principle of equality, will continue.

On April 15, one day after the same-sex marriage sentence, the Italian Constitutional Court has published the technical justifications and legal assessments adopted to reach the sentence.

Arcigay is not satisfied by the sentence, because it does not recognize the urgency of a formal equality principle and the immediate extension of civil marriage to homosexual couples. However, we recognise that there are many positive elements in the Court’s sentence.

"The Court’s reasons" – says Paolo Patanè, Chairman of Arcigay – "clearly identify areas of recognition for same-sex partnerships. The sentence is not what we hoped for, but it is certainly not what we feared: while the issue is sent back to the Parliament for a discussion on how to fill this substantial legal gap, the legal question remains open with new horizons for the full equality of all types of love, relationships and mutual solidarity."

"Arcigay will continue with tenacity to pursue all legal and political paths, with the strong belief that it is leading a just battle, supported by the principle of equality, which has already taken nearly 30 countries to recognize our families today and that has prompted U.S. President Obama to give equal dignity to gay partners in difficult situations of illness. Based on the Charter of Fundamental Rights of the European Union and the Italian Constitution, this battle fits with the values of human dignity and high principles. According to these important documents, we should already be treated as people and citizens with equal duties and equal rights."

"As Arcigay” – Patanè concludes – " we express respect for the Constitutional Court and gratitude for the work done by the associations Certi Diritti and Rete Lenford, for the initiative they have led in this civil claim. We would like to thank all the lawyers involved in this passionate legal, cultural and social struggle.”

From the Constitutional Court sentence:

8. – The second article of the Constitution states that the Italian Republic recognizes and guarantees the inviolable rights of the person, both as an individual and in the social groups where human personality is expressed, and  expects that  the fundamental  duties of political, economic and social  solidarity be fulfilled.

“Social groups” have to include any form of social community, be it simple or complex, able to grant and encourage the free development of individuals in their personal relationships, in a context of a pluralistic model development. This concept has to include homosexual unions, as a stable cohabitation between two persons of the same sex, who have the fundamental right to live freely as a couple, and obtain – in the time, manner and  limits prescribed by the law – legal recognition with the related rights and obligations.


  •