Berlusconi: no a coppie gay e adozioni

  

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi torna all’attacco delle persone gay. Questa volta se la prende con le coppie: “Finché governeremo questo Paese – ha detto il premier intervenendo al congresso del Movimento dei cristiano riformisti – le unioni omosessuali non verranno mai equiparate alla famiglia tradizionale”. Non solo, Berlusconi ha aggiunto che “non saranno mai possibili le adozioni di bambini per le coppie omosessuali”.
Come suggeritogli dai collaboratori più stretti per far dimenticare le vicende che lo vedranno rispondere davanti ai giudici con l’accusa di sfruttamento della prostituzione minorile, il Presidente del Consiglio tira fuori dal cassetto gli stessi temi con cui scese in politica nel 1994, tra cui, appunto, l’ostilità verso le coppie gay.
Le reazioni della politica – Da sinistra e dalle associazioni gay le dichiarazioni di Berlusconi hanno suscitato una valanga di reazioni. La deputata del PD Paola Concia osserva che “Il moralista Berlusconi che, casualmente, è anche presidente del consiglio, preferisce le allegre adunate di ragazze al desiderio, espresso da tanti cittadini omosessuali, di volersi costruire una famiglia”. “Le italiane e gli italiani sono cittadini consapevoli – prosegue la deputata PD – che sanno bene quale paese vogliono costruire; se un paese inclusivo o un paese dove a dominare è la doppia morale o la morale del capo. Un capo che fa e disfa e che decide a suo piacimento ciò che è bene e ciò che è male. Ma una cosa è certa – conclude Concia – quando sara’ il momento le elettrici e gli elettori sapranno giudicare il finto moralismo del nostro presidente del consiglio”.
Il vicepresidente del PD Ivan Scalfarotto dice di vivere “in una famiglia monogama omossessuale e faccio molta fatica a prendere lezioni da uno che ha certi comportamenti privati”. “Le famiglie omossessuali – aggiunge – sono vere, solidali e unite”.
Per il responsabile diritti civili dell’Italia dei Valori Franco Grillini Berlusconi “racconta una delle sue barzellette e fa la morale sui gay. Ci sarebbe da morir dal ridere perché Berlusconi che fa il moralista è come se gli impiegati di una banca prendessero lezioni di sicurezza da un rapinatore”.
Le associazioni – “Berlusconi non cerchi di ricostruire la sua verginità sulla pelle di gay, lesbiche e trans”, afferma Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay, che spiega: il premier “cerca di riconquistare un elettorato cattolico disgustato da mesi di scandali, attraverso l’ennesimo uso spietato delle vite e degli amori delle persone omosessuali e transessuali”. “Rammenti il Premier – continua Patanè – che è la Corte Costituzionale con la sentenza 138/2010 ad aver equiparato i diritti delle coppie gay conviventi a quelli delle coppie eterosessuali coniugate, e che l’affermazione dei doveri e dei diritti di qualunque cittadino di questo Paese è assolutamente obbligo etico, politico, morale di un uomo di Governo”. “La sua verginità – conclude – la ricostruisca sottoponendosi al giudizio della Magistratura ma non con le nostre vite ed i nostri amori da sventolare come trofeo alle brame della parte più retriva di un Italia che lei contribuisce a frammentare”. […]


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