Diciamo no all’omofobia

  

Tutti insieme per dire no all’omofobia D opo le aggressioni e violenze omofobe avvenute nelle ultime settimane, è stata importante la campagna nazionale di sensibilizzazione contro l’omofobia realizzata da Arcigay, in collaborazione con altre 15 associazioni, in occasione ieri della ricorrenza del 17 maggio, la Giornata internazionale contro l’omofobia. Arcigay ha diffuso su tutto il territorio nazionale, e quindi anche a Trento, una campagna di sensibilizzazione che prevede la diffusione di 15 mila manifesti, 45 mila volantini e 8 mila locandine. A essa si affiancheranno momenti di riflessione e approfondimento in decine di città italiane. Anche a Trento ci sarà un momento di riflessione e discussione oggi 18 maggio alle 20,30 con la presentazione del libro di Maura Chiulli, responsabile della Cultura dell’Arcigay, «Maledetti froci & maledette lesbiche, libro bianco (ma non troppo) sulle aggressioni omofobe in Italia», edito da AlibertiCastelvecchi e Arcigay, alla libreria Einaudi di Piazza Mostra, con il patrocinio del Comune e dell’Assessorato alla Cultura di Trento. Nei numeri quella del 2011 è la più importante campagna di sensibilizzazione di Arcigay di sempre in ben 50 città capoluogo di provincia. La campagna nazionale prevede due versioni di manifesti e locandine che ritraggono esplicitamente l’affettività omosessuale: un bacio fra una coppia gay e un bacio fra una coppia lesbica. Il contesto familiare rappresentato da una tavola imbandita testimonia la quotidianità delle relazioni di affetto delle persone gay e lesbiche. La bandiera italiana sullo sfondo, richiama i festeggiamenti per i 150 anni dell’unità nazionale e la richiesta di piena cittadinanza e dignità per queste famiglie. Arcigay ribadisce che la lotta all’omofobia è un valore affermato nell’articolo 3 della nostra Costituzione: «È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese». Stefano Cò


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