Pillola, digiuna anche Salzano

  

L’associazione radicale salernitana “Maurizio Provenza” continua la sua crociata a favore dell’utilizzazione della pillola abortiva Ru 486 anche all’ospedale “Ruggi”. Ieri mattina, a dare man forte ai militanti cittadini, capeggiati da Michele Capano e Manuela Zambrano, il segretario nazionale dei radicali italiani, Mario Staderini che, intervenuto all’incontro organizzato al Punto Einaudi, si è appellato direttamente al manager dell’azienda ospedaliera universitaria di Salerno, Attilio Bianchi, affinché all’interno dell’ospedale salernitano venga applicata la legge che permette alle donne di ricorrere all’aborto farmacologico. «A sette mesi dall’entrata in vigore della legge che autorizza l’uso della Ru486 – ha affermato Staderini – il manager Bianchi non ha ancora spiegato i motivi per cui a Salerno non è stata ancora adottata. Il motivo risiede probabilmente nella paura di una possibile reazione del suo referente politico. Ma noi stiamo qui a ricordargli che lui è un funzionario pubblico». L’accusa mossa da Staderini riguarda il sabotaggio che l’aborto farmacologico sta subendo a Salerno, e altrove, da parte di «chi non è riuscito a bloccare la legge e ora usa gli obiettori di coscienza per boicottarla».
• Capano, segretario dell’associazione radicale da 7 giorni è in sciopero della fame per protestare contro il silenzio di Bianchi. Ieri a lui si è aggiunto Donato Salzano. All’incontro hanno partecipato Bonavitacola e Landolfi del Pd, a favore della Ru486, Peduto del Pdl, nettamente contrario, e Francesco Napoli, dell’Arcigay di Salerno. (


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