Omofobia. In piazza anche Arcigay reggino

  

Monica Falcomatà: «Serve subito una legge degna di uno Stato avanzato»
di Luigi De Angelis
Fare dell’Italia un paese europeo. Questa la parola d’ordine risuonata ieri in tante piazze italiane nei vari presidi allestiti da associazioni, partiti e cittadini in vista della votazione alla Camera dei Deputati sulla proposta di legge contro l’omofobia e transfobia che introduce l’aggravante specifica.
Una vera e propria maratona oratoria che l’Arcigay ha capeggiato a partire proprio dalla piazza antistante il Parlamento italiano e che alla fine ha dovuto registrare solo lo slittamento della discussione della legge e soprattutto delle pregiudiziali di costituzionalità presentate da Pdl, Lega e Udc.
Anche a Reggio è scattata la mobilitazione coordinata dalla sezione provinciale dell’Arcigay “I due mari”, presieduta da Andrea Misiano. Quest’ultimo presente ieri sera davanti alla Prefettura reggina per un sit-in cui hanno preso parte anche altri esponenti di associazioni operanti sul territorio oltre che semplici cittadini. Un’iniziativa che al di là del deludente esito della giornata parlamentare a Montecitorio, è stata giudicata comunque positivamente dai diretti interessati.
«A livello locale – ha infatti confermato Misiano – possiamo ritenerci soddisfatti del lavoro svolto fin qui perchè ha visto al nostro fianco tanti giovani impegnati in varie realtà associative così come tanti autorevoli esponenti politici». Diversa la valutazione invece, per quanto attiene il più generale scenario nazionale. «Da questo punto di vista – ha proseguito il presidente provinciale dell’Arcigay – è chiaro che tutto ciò risponde ad una precisa volontà politica. D’altra parte assistiamo all’ennesimo rinvio che da mesi si ripete intorno a questo testo di legge. E nel frattempo continuano gli attacchi e le violenze omofobe ai danni di cittadini innocenti. In ogni caso il nostro impegno non si ferma certo qua, anzi proseguirà con sempre maggiore attenzione anche se siamo consapevoli che l’obiettivo finale manifestato dalla maggioranza parlamentare è quello di bocciare la legge».
Sempre nella giornata di ieri è da registrare inoltre, un significativo contributo al dibattito in corso contenuto in un messaggio di piena e convinta solidarietà che il consigliere comunale del Pdl, Monica Falcomatà, ha voluto indirizzare ai manifestanti impegnati nelle piazze contro l’omofobia.
«Quella condotta a Reggio Calabria come in altre città italiane – ha affermato la Falcomatà – è senza riserva alcuna, una vera e propria battaglia di civiltà. In una società perfetta qual è quella che tutti vorremmo e qual è quella, tra l’altro, ideata dai Padri fondatori della Repubblica, che ha previsto, nella nostra Carta costituzionale il principio dell’uguaglianza di fronte alla legge, senza distinzioni di sesso, lingua, razza, religione, condizioni economiche o sociali, non dovrebbe esserci bisogno di discutere, come invece oggi stiamo facendo, di una legge contro l’omofobia, esattamente come non ci dovrebbe essere la necessità di discutere di leggi a tutela delle donne, o dei minori o dei disabili, e non ci dovrebbe quindi essere bisogno di catalogare gli esseri umani, differenziandoli in categorie specifiche».
«La previsione di un’aggravante specifica – ha proseguito nel suo intervento il consigliere comunale – è quanto mai necessaria ad assicurare una tutela efficace a persone e quindi in favore di cittadini che possano essere vittime di forme di violenza, di persecuzione, di manifestazioni di bullismo, che nascono da intolleranza generata delle loro attitudini o scelte sessuali».
Infine un richiamo specifico al ruolo stesso del diritto che, ha spiegato la Falcomatà, «deve essere diritto vivente che muta e si adatta alle diverse e nuove esigenze che, nel tempo, provengono dalla comunità di riferimento e che appaiono meritevoli di tutela giuridica. I fatti di cronaca, gli episodi denunciati, le forme di aggressione che quotidianamente si registrano nel nostro Paese, ai danni di omosessuali e transessuali, rendono indispensabile e urgente un intervento legislativo, incisivo ed efficace che consenta così di vedere realizzato il fondamentale principio costituzionale dell’uguaglianza anche sotto il profilo sostanziale e conduca, così, la nostra società a fare un balzo in avanti in quel percorso di evoluzione culturale e sociale, degno di uno Stato democratico ed avanzato come il nostro». E mentre il Parlamento prende tempo, una fiaccolata sollecita la Regione Lazio ad adottare leggi già in uso in Toscana e Liguria.


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