Votate chi dice sì a matrimonio e diritti, il tempo è scaduto

  

“Arcigay invita tutti gli italiani e le italiane a votare quelle forze politiche che hanno espresso il loro sì sincero ai diritti civili, sì al matrimonio tra persone dello stesso sesso. La nostra campagna di sollecitazione dei candidati “Tempo scaduto” ha prodotto risultati inattesi. Ad un centro-destra che tace e respinge ogni richiesta di uguaglianza che viene dalla minoranza gay, lesbica e trans si contrappongono forze politiche che intendono finalmente trovare soluzioni laiche ed europee per colmare l’abisso che ci separa dal resto del mondo occidentale. Ai futuri parlamentari va fin da ora la nostra richiesta di coerenza e di massima responsabilità nell’affrontare la ferita aperta dei diritti negati”. E’ questo è il commento a caldo del presidente di Arcigay Flavio Romani alla luce dei risultati della campagna di mobilitazione preelettorale di Arcigay “Tempo scaduto”: www.temposcaduto.com.

L’associazione ha sollecitato negli ultimi giorni le candidate e i candidati alle elezioni ad assumersi in prima persona 4 impegni specifici: il riconoscimento del matrimonio egualitario per le coppie dello stesso sesso, con tutti i diritti collegati; l’abrogazione della legge 40 o una sua radicale modifica; l’estensione della legge Mancino (25 giugno 1993, n. 205) anche ai reati motivati da omofobia e transfobia e la modifica della legge 164/1982 in modo da permettere il cambiamento del nome e del sesso anagrafico alle persone transessuali e transgender anche senza l’intervento chirurgico di riattribuzione del sesso.

Oltre 300 candidati hanno risposto direttamente alla sollecitazione di Arcigay. Ci hanno tenuto poi ad esprimere la loro adesione formale all’agenda di Arcigay le direzioni nazionali dei partiti Sinistra Ecologia Libertà e Rivoluzione Civile per Ingroia. Ha offerto anche il proprio sostegno alla campagna di Arcigay la segreteria nazionale dei Giovani Democratici del PD.

“Siamo molto soddisfatti, grazie a Tempo Scaduto sono stati espressi centinaia di sì ai matrimoni, alla lotta all’omo-transfobia, alla cancellazione della legge 40 e a soluzioni innovative per il benessere delle persone trans. Sono questioni laiche su cui il Paese, nei suoi candidati di centro sinistra e in forze che si presentano per la prima volta alle elezioni politiche, esprime ampie convergenze. C’è la ferma volontà di traghettare l’Italia fuori dall’inerzia sui diritti umani che ha vissuto negli ultimi anni”, spiega Romani.

“A guardare bene i risultati – argomenta il presidente di Arcigay – i candidati in posizione considerata eleggibile di Sel, Rivoluzione Civile e Movimento 5 Stelle hanno massicciamente aderito alla campagna. I numeri ci dicono anche di una presenza importante e solida nel Partito Democratico orientata a soluzioni di totale parità come il matrimonio civile tra persone dello stesso sesso. Sono tanti infatti i candidati del PD a Camera e Senato ad aver risposto favorevolmente ai nostri quesiti.

Con tutta probabilità, a meno di una sciagurata rimonta delle destre omofobe, il prossimo Parlamento, se saprà unire trasversalmente le forze, potrà avere i numeri per traghettarci oltre la cortina di ferro dell’esclusione per legge delle vite e degli affetti delle persone gay, lesbiche e trans”.

“C’è molta attesa nella comunità lgbt per i risultati di lunedì prossimo. Fino a ieri contavamo sulla punta delle dita di una mano i parlamentari favorevoli al matrimonio gay, ora sono decine e decine. La presenza di diverse forze, e di futuri parlamentari, favorevoli al matrimonio e alle riforme che ci chiede l’Europa consegna al Partito Democratico forti responsabilità. Non ci possono essere scuse, la direzione da prendere è quella della completa e piena uguaglianza, lo dicono i giovani del Pd e lo dicono moltissimi candidati: nella prossima legislatura il maggior partito del centro-sinistra dovrà decidere se fare la storia o essere un freno ai diritti.

Al Movimento 5 Stelle affidiamo il compito di far diventare il sì ai diritti una posizione unitaria. A tutte le formazioni del centro-destra il compito di liberarsi dall’infantilismo omofobo che in nessun’altra parte d’Europa verrebbe tollerato. Per Arcigay il tempo è ampiamente scaduto: faremo pesare ai nuovi parlamentari l’urgenza di darci i diritti che ci spettano”, conclude Romani.

Tutti i risultati di tempo scaduto sono disponibili sul sito: www.temposcaduto.com.