Aumentano i casi di Vaiolo delle scimmie in Europa. Arcigay: “Auto-monitoraggio e informazione sono fondamentali per combattere l’infezione, in attesa della distribuzione del vaccino”

  

Sorry, this entry is only available in Italiano. For the sake of viewer convenience, the content is shown below in the alternative language. You may click the link to switch the active language.

Aumentano i casi di Vaiolo delle scimmie in Europa. Arcigay: “Auto-monitoraggio e informazione sono fondamentali per combattere l’infezione, in attesa della distribuzione del vaccino”

 

Febbre alta, ingrossamento dei linfonodi del collo, delle ascelle e dell’inguine, vescicole sulla pelle e sulle mucose (soprattutto in zona genitale, perianale o in bocca) di dimensioni e diffusione variabile che evolvono in ulcere e croste: questi sono i principali sintomi del Monkeypox (MPX), detto anche Vaiolo delle scimmie, una zoonosi che secondo l’OMS ha raggiunto ad oggi oltre i 17.000 casi in 74 paesi nel mondo.

L’infezione nella maggior parte dei casi passa spontaneamente nel giro di qualche giorno e non desta particolari preoccupazioni, solo in rari casi ha sintomi più severi che prevedono qualche giorno di ricovero. Questo non deve indurre a abbassare la guardia perché il virus è comunque contagioso, si sta diffondendo in fretta e si trasmette per contatto diretto, in particolare attraverso contatti sessuali, mediante l’utilizzo di oggetti contaminati (lenzuola, vestiti, asciugamani), oppure il contatto prolungato faccia a faccia (attraverso droplets respiratori). 

I principali strumenti che abbiamo a disposizione per combattere quest’infezione ora sono l’auto-monitoraggio e l’informazione: nemmeno sistemi “barriera” come il preservativo, ad esempio, hanno una specifica  efficacia, perché il contatto infettante può avvenire in zone non protette dal preservativo. Per spezzare la catena di infezioni è quindi fondamentale tenersi aggiornati sull’infezione,  non sottostimare i sintomi e riconoscerli, rivolgersi ai centri per Infezioni Sessualmente Trasmissibili (o al medico, dove questi non sono presenti) e quando possibile informare i propri partner recenti se si è appena avuta una diagnosi di MPX.

 

Arcigay, insieme ad altre associazioni che lavorano sulla salute sessuale, sta sollecitando il Ministero della Salute a procedere con una strategia vaccinale contro il MPX. Il vaccino Jyonnes può essere uno strumento di profilassi: è stato appena autorizzato ma stiamo attendendo la definizione delle circolari applicative ministeriali per la distribuzione e l’uso del vaccino.  Altri paesi europei (Francia e Germania su tutti) hanno già cominciato o stanno cominciando in questi giorni le campagne di vaccinazione nelle popolazioni più vulnerabili.  Non appena avremo indicazioni dal Ministero sulle circolari potremo fornire ulteriori indicazioni sui tempi e le modalità di accesso alla vaccinazione.  

LINK A ULTERIORI APPROFONDIMENTI

Scarica qui il volantino in versione stampabile


Allegati:

Galleria:


  •