Arcigay. Matrimonio gay: il Parlamento europeo pretende ormai una legge dall’Italia

  

L’approvazione della relazione sui diritti fondamentali nella Ue ci regala quest’oggi solo l’ultimo tra i pronunciamenti del Parlamento europeo a favore dei diritti delle coppie di persone dello stesso sesso, insieme all’invito proprio all’Italia a legiferare in materia. Siamo ormai in vergognosa solitudine tra gli 11 paesi europei su 27 a non avere alcuna legge che garantisca pieni diritti alle coppie di gay e lesbiche.

Il pronunciamento di oggi è poi particolarmente importante perché dice a chiare lettere che “coabitazione,
unione registrata o matrimonio” garantiscono tutele e si configurano come “diritti fondamentali” delle persone Lgbt (Lesbiche, gay, bisessuali e transgender) e mette così a tacere coloro che insistono nel dibattito pubblico, soprattutto al centro e a destra, ma anche a sinistra, nel riferire esattamente il contrario.

Questa presa di posizione del Parlamento UE rafforzerà di certo la nostra opera di vigilanza e pressione su tutti i partiti politici perché inseriscano nei programmi elettorali, e portino a compimento, quella rivoluzione dei diritti che auspichiamo da anni e che non deve essere ulteriormente rimandata. Solo il matrimonio garantisce alla coppie omosessuali la piena parità nei diritti che ci chiede il Parlamento europeo.

Flavio Romani, presidente nazionale Arcigay