Omofobia. Plauso al preside e alla polizia per soluzione caso sardo

  

L’autore del vile gesto omofobo che ha coinvolto studenti omosessuali o presunti tali dell’istituto Asproni di Nuoro, è stato smascherato.

Per gli omosessuali, nonostante la visibilità gay sia un valore irrinunciabile, dare pubblicità all’orientamento sessuale di qualcuno senza il suo consenso è una violenza intollerabile e senza giustificazione. Il caso è infatti nato dalla pubblicazione di nomi e cognomi di studenti omosessuali su Facebook.

Alla polizia postale e alla Squadra mobile coinvolte nelle indagini va un plauso e un ringraziamento per la rapidità e l’accuratezza nelle indagini che hanno consegnato alla giustizia un ex studente del liceo. Va inoltre ricordata la gestione perfetta dell’episodio dal parte del preside dell’intero istituto, che ha reagito velocemente e in maniera compatta con una manifestazione di solidarietà agli studenti vittime dell’outing on-line.

Generalmente i crimini omofobi che si ascrivono al bullismo scolastico sono superficialmente catalogati come “ragazzate”. Al contrario l’omofobia è una piaga sociale che genera violenza e sofferenze pari al razzismo.

Da questo punto di vista è necessario che il Parlamento legiferi per l’estensione della legge Mancino ai reati di omofobia e transfobia e che intervenga direttamente nella prevenzione di questo crimine.
Flavio Romani, presidente Arcigay


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