Politiche, Piazzoni (Arcigay): “I partiti non sfuggano i temi del Paese reale, altrimenti rischio astensionismo altissimo”

  
POLITICHE, PIAZZONI (ARCIGAY): “I PARTITI NON SFUGGANO I TEMI DEL PAESE REALE, ALTRIMENTI RISCHIO ASTENSIONISMO ALTISSIMO”

Bologna, 2 agosto 2022 – “La legislatura che si chiude è per noi indissolubilmente legata all'immagine di un Senato che ride  e festeggia per l'affossamento di una legge contro i crimini d'odio”: lo dichiara Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay. Che prosegue: “In queste ore di cambi di casacca, spesso motivati, leggiamo, da “tradimenti di valori”, quell'immagine dei festeggiamenti in Senato diventa, se possibile, perfino più indigesta. L'Italia sta attraversando un periodo drammatico, in un contesto altrettanto drammatico: la crisi di governo non era certo auspicabile. Tuttavia, ci congediamo senza alcuna nostalgia dal Parlamento che produsse quelle immagini. I nostri valori, voglio dirlo chiaramente, non sono stati soltanto traditi, ma anche umiliati e calpestati. Ed è con questa rabbia che attraversiamo le strade da mesi con i Pride, e con la stessa rabbia tra poco più di un mese voteremo. Le persone lgbti, d'altronde, si riconoscono in uno spettro ampio di partiti, senza automatismi. A noi spetta il compito di fare uscire, sui nostri temi, i partiti allo scoperto, come abbiamo sempre fatto e come anche questa volta faremo.  La nostra richiesta alla politica resta la stessa: che l'Italia colmi rapidamente il gap enorme che la distingue dalla maggioranza dei Paesi europei, in termini di diritti ed autodeterminazione. E per farlo serve innanzitutto una legge sui crimini d'odio, che ponga un argine a un fenomeno grave e incontrollato, che proprio l'altro giorno a Civitanove Marche abbiamo visto prendere la forma di un assassinio brutale che ha strappato la vita di Alika Ogorchukw. L'odio esiste, è feroce, si abbatte contro tutte le persone portatrici di una diversità, di un'identità particolare. Le persone lgbtqi sono totalmente esposte a quell'odio, senza alcuna tutela o considerazione. E sono persone discriminate, che possono unirsi civilmente ma non sposarsi, che possono avere figli, che restano però in parte invisibili e a loro volta discriminati dallo Stato. Allora serve una legge contro i crimini d'odio, ma anche una riforma complessiva e strutturale del diritto di famiglia, che tuteli allo stesso modo famiglie “tradizionali” ma anche omogenitoriali, monogenitoriali, ricomposte, allargate, con figli e senza figli. Perché la genitorialità, che non è un diritto e nemmeno un dovere, un obbligo morale di cui investiamo le donne, è certamente una possibilità e una libera scelta, che deve ricevere dallo Stato lo stesso sostegno e riconoscimento, quale che sia la forma che quella famiglia ha scelto di darsi. Serve una nuova cultura dell'autodeterminazione, che ci faccia fare passi avanti in temi come l'interruzione volontaria di gravidanza, la procreazione medicalmente assistita, il fine vita, l'identità di genere, la cittadinanza. Perché quei pochi diritti riconosciuti dal nostro ordinamento devono essere reali e vanno protetti dai venti avversi. Inoltre, ne vanno riconosciuti tanti, nuovi, per includere le vite di tante e tanti che vivono nell'ombra e nella marginalità, e che diventano migranti dei diritti, in viaggio, anche dall'Italia,  per il mondo, alla ricerca di libertà e riconoscimento. Di tutto questo, fuori dalle aule, si discute quotidianamente, si chiedono risposte. E infatti sono questi i temi che animano le campagne referendarie con milioni di firme, quelle che poi finiscono nel cestino, a vantaggio dei quesiti promossi dai palazzi. E questi temi sono l'antidoto all'astensionismo: di questo le persone che abitano il nostro paese vogliono parlare, un dibattito e delle proposte politiche che non tengano dentro questi tempi produrranno una risposta in termini di astensionismo drammatica. Su tutti questi temi, sui nostri valori, Arcigay è pronta al confronto e alla discussione”, conclude Piazzoni.



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