Tra politica e show sbarca la carovana del Gay Pride 2004

  

Da "Il Tirreno" del 13.05.04 di DAVID FIESOLI
Tra politica e show sbarca la carovana del Gay Pride 2004
In Toscana il grande evento nazionale dedicato alle tematiche omosessuali

Piccù

Piccù

FIRENZE. E’ un Pinocchio gay, si chiama Piccù: è il simbolo del Gay Pride nazionale che per il 2004 ha scelto la Toscana per dibattere e sfilare nelle città del Granducato, a partire da Pisa e Pistoia per finire in Maremma, con corteo a Grosseto, megafesta a Rispescia, e concerti di Patty Pravo, Giuni Russo, Nada. Il Pride sarà anche un evento politico con obiettivi ben precisi, come far discutere in Parlamento la legge sul Patto civile di solidarietà (il “mamatrimonio alla francese” per le coppie di fatto).
Oppure far discutere l’approvazione della legge antidiscriminazione in consiglio regionale, la fecondazione assistita sia omologa che eterologa per tutte le donne, le adozioni per i single e le coppie di fatto anche gay, il diritto di asilo a chi è perseguitato in altri paesi per la propria omosessualità. Tra dibattiti, mostre, convegni e cultura, ecco gli eventi propostin dal Pride.

Pistoia A fine maggio il convegno su “Omosessualità e disabilità”; dall’1 al 18 giugno la mostra “ Omosessualità: Storia di un pregiudizio” sull’opinione pubblica e le teorie pseudo-scientifiche circa l’omosessualità dall’Ottocento ad oggi. Info: Arcigay La Giraffa, 333.6676873.

Firenze Il 5 e 6 giugno l’apertura ufficiale del Pride con l’inaugurazione del “Polispazio Queer”, contenitore di attività culturali, spettacoli, mostre e dibattiti. Seminario di letteratura e cultura gay, con la presentazione di Stone Butch Blues dell’americano Leslie Feinberg. Inaugurazione del primo premio letterario gay d’Italia. Progetto Totem, workshop con poetesse e scrittrici lesbiche. Dall’8 al 18 giugno, è i programma la seconda edizione del Florence Queer Festival, rassegna di cinema e documentari a tematica gay, e la premiazione dei migliori video del concorso Videoqueer organizzato dall’associazione fiorentina Ireos. Info: Ireos, 055 216907, info ireos.org, www.ireos.org; Agedo, Associazione Genitori di Omosessuali, 347.8269206.

Lucca Dal 10 al 13 giugno, tre convegni: “In fondo a destra” sul fenomeno dei nuovi gruppi di estrema destra, “Queer for Peace” sull’iniziativa di pace in Palestina promossa da alcune associazioni gay italiane,”Transiti” sull’identità transessuale. Gran finale il 13 con il concerto di Giuni Russo. Info: L’altrovolto/Lucca gay-lesbica, 349.8100203, altrovolto gay.it, www.altrovolto.it PISA E’ in corso l’edizione 2004 di A.M.O.R.I., festival di cinema, teatro e cultura gay e lesbica. In programma anche una mostra fotografica e documentaria sul primo gay pride italiano, che si svolse proprio a Pisa nel 1979. Info: Arcigay Pride!, 050.555618.

Grosseto In Maremma il gran finale. Sulla costa verrà allestito un camping gay per accogliere chi arriverà da tutta Italia. A Grosseto, dal 14 al 18 giugno al Bastione Garibaldi, ogni sera un concerto o uno spettacolo. Si esibiranno Nada, Platinette, Katia Beni, Alessandro Fullin. La sala convegni della Camera di Commercio ospiterà dibattiti, convegni, workshop: si parlerà di Aids, informazione, legge e politica. Il 19 giugno corteo finale per le vie di Grosseto, e la sera “Rainbow party” all’ex Enaoli di Rispescia: si ballerà con dj di grido e per il concertone di chiusura sono stati contattatati Patty Pravo, Paola Turci e gli Articolo 31. Info: Arcigay Leonardo Da Vinci,. 0564.497287.

Viareggio In giugno, mostra fotografica “Dal mito alla fantascienza”, e il seminario “Il transessualismo nella storia, nella cultura e nelle società “ Si parlerà anche dell’immigrazione transessuale in Italia. Info: MIT Viareggio, tel. 337.253346.


Coppie di fatto, vacanze ad hoc: Granducato friendly
Intervista all’avvocato Menzione paladino dei diritti civili e vincitore di un’importante battaglia. Da Grosseto a Pisa: la mappa dei progressi e dei pregiudizi

PISA – Leone, non solo per lo zodiaco. Barba brizzolata e chioma folta, 58 anni ben portati, Ezio Menzione ha lottato come un leone per la pari dignità della condizione omosessuale, che è anche la sua.

Avvocato penalista, presidente della camera penale di Pisa, ha al suo attivo processi di grossa rilevanza (caso Sofri), alcuni proprio su tematiche relative all’omosessualità. E sui diritti gay ha scritto un libro, “Diritti degli omosessuali”, edito da Castelvecchi.

Il consiglio regionale toscano ha approvato l’articolo 4 del suo Statuto che riconosce le coppie di fatto, anche gay..

«Una bella vittoria. Avrei auspicato la formula del sostegno e del riconoscimento ai diversi tipi di famiglia, invece è passata quella del sostegno alla famiglia e del riconoscimento delle altre forme di convivenza, quasi fossero di serie B. Ma è un compromesso che pone lo statuto regionale toscano tra i migliori d’Italia. Poi Arcigay Toscana ha proposto una legge antidiscriminazione che se venisse approvata avrebbe importanti ripercussioni ad esempio in materia di formazione e sanità: se la Toscana volesse, potrebbe approvare da subito due importantissimi punti come la possibilità di decidere per il partner qualora non fosse più capace di intendere e volere, e la possibilità per un minore di ricorrere al giudice tutelare quando gli fossero negati diritti».

Cos’è cambiato negli ultimi venti anni per i gay, dal punto di vista sociale e da quello legale?

«Socialmente c’è una sostanziale e diffusa accettazione della condizione omosessuale. Resistono piccole enclavi retrograde, ma poco significative. Il mutamento si riflette anche nei media: fiction tv e soap opera hanno spesso un personaggio gay, e quasi sempre positivo. La società italiana è dunque in linea con l’Occidente. Anzi, se si va nel tanto sbandierato Nord Europa, appena usciti dalle grandi città il pregiudizio antiomosessuale resiste più che nelle nostre periferie. In tema di diritti legali, invece, l’Italia è rimasta al palo. Siamo i fanalini di coda dell’Europa, perfino la Romania riconosce le unioni di fatto”.

Perché questo divario?

«Per l’asfissiante presenza della gerarchia cattolica, i cui diktat vanno ben oltre la presenza del cattolicesimo nella società civile. Le forze politiche attribuiscono alla Chiesa una capacità di influenza molto superiore a quella che ha, e sono frenate dalla paura di perdere voti. Stupisce che la sinistra non abbia capito che il mondo cattolico è variegato e al suo interno molti approvano le coppie di fatto, come dimostra quel che è accaduto in Toscana: senza il sostegno dei cattolici non sarebbe passato l’articolo 4».

La Toscana è dunque un’isola felice in cui i gay vivono meglio che in altre regioni?

«Pisa è stata la prima città italiana a riconoscere le unioni civili. A Firenze e in Versilia l’omosessualità è un business, e non da oggi. Il passaggio dalla tolleranza alla visibilità però stenta: Milano e Roma sono più avanzate di Firenze in questo senso. Firenze sconta il limite della mancanza di una vera e propria comunità gay, che in Toscana non è ben organizzata, anche se la nascita e il consolidamento di un circolo a Lucca, enclave di destra fortemente cattolica, è un segno molto positivo. Grosseto è un’altra realtà importante che crescerà con il Pride. Prato gravita su Firenze, Livorno tace».

La società è pronta per vedere due uomini o due donne che si tengono per mano e che si scambiano affettuosità?

«Nel 1974 a Pontedera due uomini che si baciavano furono denunciati e poi assolti: se questo è accaduto trent’anni fa, credo che oggi verrebbero assolti anche dalla vicina di casa. Ma lo scambio di effusioni ha a che fare con pulsioni profonde: ci si volta incuriositi anche quando si vedono due anziani baciarsi, o una donna e un uomo con evidente differenza di età. Tuttavia anche un maggiore coraggio da parte dei gay darebbe un contributo importante».

Gay e lavoro: le sono capitate molte denunce per discriminazione?

«No, ma sono ancora tanti i casi in cui colleghi e superiori rendono difficile il lavoro a un gay. L’antidoto è una chiara e orgogliosa visibilità, che toglie il gusto del pettegolezzo e della presa in giro, e una denuncia che chiami a rispondere il datore di lavoro».

Lei è spesso andato nelle scuole a parlare di omosessualità…

«La scuola è il luogo in cui il mancato riconoscimento dell’omosessualità nella sua pari dignità è più forte, anche se l’Associazione dei genitori di omosessuali sta facendo un ottimo lavoro. Se ogni professore tenesse conto che statisticamente in ogni classe c’è almeno un giovane gay, forse ripenserebbe anche il modo di insegnare la storia o la letteratura».

Parteciperà anche lei al corteo del Gay Pride a Grosseto?

«Certo. E mi farò anche un bagno a Marina di Alberese».


E i gruppi dei “dissidenti” hanno il loro programma

FIRENZE. Lo strappo si consumò anni fa, non solo a Firenze. Da una costola di Arcigay nacquero gruppi più’duri e puri’, dalle parti di Rifondazione e Social Forum, contrari a mischiare diritti e business, politica e locali commerciali. A Firenze, Azione Gay e Lesbica organizza consulenze e dibattiti, e promuove una volta al mese la frequentatissima festa all’Auditorium Flog: la prossima è domani sera. L’associazione fiorentina non aderisce al comitato organizzatore del Gay pride ma parteciperà con proprie iniziative a Firenze: in giugno inaugurerà lo spazio polivalente “La rifiorente”, nel quartiere di San Frediano. Poi un dibattito su “Gay, lesbiche e trans e neoliberismo”, che raccoglie gli atti del workshop fiorentino durante il Social Forum Europeo. Inoltre un dibattito su omosessualità e lavoro e una festa all’aperto. Info: 055 671298, www.azionegayelesbica.it


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