Omo in mare: guida alle vacanze gay

  

Poi ci sono le "frociere". Provate a mettere insieme una nave da sogno e u’allegra brigata di vacanzieri, tutti omosessuali. Come credete che definirebbero il loro tour in mezzo al mare? Esatto. Perché se ‘è una cosa che non manca, tra i gay, è l’autoironia. Ora è un paio ‘anni che quelle specialissime gite a spasso per il Mediterraneo non toccano le coste italiane: la prossima si farà vedere nel’estate 2007 e sarà solo per donne. Centinaia, mica quindici-venti. Il che non vuol dire che nel’attesa qui non si sappia come passare il tempo. Anzi.

Per la comunità glbt, gay-lesbio-bisex-trans, divertirsi è ‘unica parola ‘ordine che si conosca. Specie ‘estate. Puoi sentire chi ti pare, agenzie di viaggi specializzate, coppie omosex collaudate nel tempo, star della musica considerate "icone" gay: alla fine, tutti concorderanno che il luogo vacanzifero al vertice delle preferenze di chi nutre gusti sessuali omo è la Versilia (come mostra anche il sondaggio realizzato per "A" da "gay.it"). Da sempre. Nel senso che lì si rifugiavano clandestinamente gli omosessuali quando proclamarsi tali voleva dire emarginazione e, nel peggiore dei casi, carcere. Lì si incontrano anche oggi, quando la promozione del’offerta turistica per gay viene fatta, per la prima volta in Italia, anche a spese dello Stato. Chi conosce a fondo la zona racconta che una certa responsabilità nella scelta di quei posti, famosi negli anni Sessanta per avere ospitato le prime discoteche, ce ‘ha Giacomo Puccini, che aveva fatto di Torre del Lago il suo rifugio.

«Lui era un puttaniere», spiega senza tante perifrasi Alessio De Giorgi, il primo imprenditore italiano a essersi arricchito col business del turismo omosessuale, «ma quelle sue melodie languide e quelle storie di geishe tristi e innamorate toccano profondamente la sensibilità dei gay. Le melo-checche sono più numerose di quanto si immagini», scherza poi, annoverandosi sen’altro nel gruppo. Uno che da queste parti spopola è Fabio Canino, volto di Italia 1, direttore di "Friendly Versilia", festival glbt che si tiene in agosto e che ques’anno conferirà un premio speciale a Luxuria, primo parlamentare transgender. Per Canino non ha «niente di diverso da un normalissimo evento estivo: palcoscenico lungo la spiaggia, cantanti, sfilate, dibattiti, concorsi a premio. ‘unica cosa che distingue questi posti da quelli cosiddetti etero è che qui due ragazzi che si tengono per mano non fanno scandalo». In effetti, ‘estate scorsa si presentarono i Village People e ovviamente fu un successone. Non molto diverso, però, da quello di una signora ‘altri tempi come Nilla Pizzi, di certo non addentro al mondo gay, eppure capace, qualche anno fa, di mandare in deliquio la platea cantando "Ragazzo mediterraneo". Però, dipende. Perché anche tra gli omosessuali ci sono quelli che ‘estate cercano di star lontano dal chiasso e dal’eccitazione. Il filosofo Gianni Vattimo, per esempio, ne fa una questione ‘età e non solo: «In Versilia ci sarei andato quando ero più giovane, quando con tutti quei bonazzi si poteva dragare qualcosa. Ma allora ero senza una lira, e oggi che potrei permettermelo non riesco a immaginarmi con tuta dorata e stivali da caporalmaggiore. Preferisco qualche settimana in montagna vicino a Mentone, con un gruppo di amici».

Se la Versilia è in testa alla classifica, subito dopo arriva la Sicilia.
Franco Grillini, deputato Ds e fondatore del’Arcigay, spiega di esserci andato ‘anno scorso per un motivo ben preciso: «Ero appena stato lasciato dal mio fidanzato. Sono andato a Catania e Taormina perché lì si cucca da matti, e devo dire», ridacchia, «che sotto quel profilo è stata una vacanza molto produttiva». Una "produttività" certificata addirittura dal Comune, come racconta Nino Strano, senatore di An e assessore catanese al Turismo. «Da noi ‘accoglienza verso gli omosessuali è un fatto acquisito. Probabilmente siamo il primo Comune in Italia ad avere patrocinato un gemellaggio con un Paese straniero, Israele, per promuovere ‘intrattenimento e il turismo gay. ‘iniziativa è partita dai gestori di un locale molto famoso qui a Catania, il Pegaso, che io stesso ho frequentato a lungo e di cui apprezzo lo stile, gradito anche agli etero, e la voglia di fare». Nessuna sorpresa se, in Parlamento, Strano è anche uno dei pochissimi del centrodestra ad avere sottoscritto una proposta di legge sulle unioni di fatto, «che però non lede ‘istituto della famiglia, nella quale io credo fino in fondo», precisa.

Per restare in zona, un altro catanese è Leo Gullotta. ‘attore omosessuale spiega che ques’anno passerà ‘estate in Tunisia, dove sta girando un film sui Re Magi in uscita a Natale. Ma sul carattere gay-friendly della Sicilia e dei siciliani ha una spiegazione tutta sua: «Chi pensa che i meridionali siano chiusi e retrogradi sbaglia tutto. Qui ‘ipocrisia non è di casa e le persone sanno essere aperte e solidali come in poche altre parti del mondo: normale che un gay si trovi meglio in vacanza in Sicilia che altrove».

E poi ci sono i lidi ferraresi, un altro posto ambitissimo dalla comunità glbt per la qualità delle spiagge "attrezzate", come si dice in questi casi, tra cui in particolare Lido di Classe («Ma poi cosa si intende per spiaggia attrezzata?», si chiede Canino. «Che il bagnino è gay e pure il barista e ovviamente tutti i bagnanti: bella forza»).

Poi ‘è la Puglia: stando a Paola e Giorgia, della neonata agenzia turistica per lesbiche Outwoman, è territorio da donne. «In genere, la vacanza lesbo è meno chiassosa e affollata di quella dei maschi gay», spiegano. «Le donne preferiscono intimità ed essenzialità». Ovvero? «Due settimane in una masseria. Otto, massimo dodici amiche, con svaghi e passatempi anche rudi. Non un corso di sopravvivenza, magari solo qualche passeggiata a piedi nudi sui carboni ardenti». Solo? «In Puglia ci sono almeno due o tre posti dove questo tipo di vacanza è possibile, richiestissimi».

Infine, le crociere. Racconta Alessio De Giorgi che un business di nicchia, ma molto remunerativo, consiste nel’affittare la propria barca a vela a tre, quattro coppie gay, che poi se ne vanno per mare in tutta libertà, di solito dalle parti del’Arcipelago Toscano. Qualcosa di simile farà Alfonso Pecoraro Scanio, il primo ministro dichiaratamente bisex della storia della Repubblica. «Alcuni amici mi hanno invitato in barca», racconta. «Ancora non so bene se partiremo dalla Toscana o da Napoli, ma credo che in ogni caso ci allungheremo fino alle Eolie». Dove il presidente Giorgio Napolitano va in vacanza da ven’anni e dove, di conseguenza, è ‘obbligo farsi vedere ques’estate.


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