Il corteo dei politici con il cappello in mano da CL

  

La dichiarazione del Ministro della Giustizia Clemente Mastella

In ordine a fatti che richiamano valori, come i PACS, non pu’ essere posta di mezzo la questione programmatica". ‘ questo il criterio – illustrato dal ministro della Giustizia Clemente Mastella al meeting di Rimini di Cl – con cui andrebbe discussa in Parlamento u’eventuale proposta di legge sui PACS.
"’ indubbio che noi voteremmo a sfavore, ma questo non vuol dire che se dalla discussione parlamentare venisse fuori ‘affermazione del PACS il governo dovrebbe essere compromesso". Per chiarire il concetto Mastella porta anche ‘esempio della Dc, che "quando perse sul divorzio ne prese atto senza far cadere il governo"

La dichiarazione del Senatore a vita Giulio Andreotti

"Su temi etici come i PACS il presidente Prodi ha un vantaggio nel resistere alle richieste eccessive della sua maggioranza: i senatori a vita che sono determinanti per la tenuta del governo". Lo ha detto al Meeting di Rimini il senatore a vita, Giulio Andreotti, che ha aggiunto: "Prodi sa bene che la maggioranza dei senatori a vita voterebbe no a una legge che istituisca i PACS. E allora, a quanti nel’Unione li chiedono, Prodi pu’ tranquillamente dire che predisporre un testo di quel genere ‘ inutile tanto in Senato non passerebbe in quanto non ci sarebbero abbastanza voti"


La risposta di Franco Grillini
MASTELLA? NON SI VA DA CL COL CAPPELLO IN MANO
NON SI CAPISCE CHI HA DATO APPALTO SENATORI A VITA AD ANDREOTTI

diritti umani delle persone che vivono in una coppia di fatto compresi gli omosessuali

 

E sarebbe carino che il Ministro della Giustizia dicesse parole chiare contro le discriminazioni verso le persone omosessuali e i crimini del’odio, di cui possiamo leggere anche in questi giorni abbondanti resoconti nelle cronache. Tra ‘altro, caro Mastella, Cl si confronta solo con chi si dichiara ‘accordo con le sue posizioni, non ci dà un voto e non ne ha dato uno nemmeno a te. Quindi essere corrivi non paga nemmeno in termini elettoral’.

 

in 13 paesi europei questi diritti sono stati riconosciuti anche col voto dei democristiani locali, che noi invidiamo molto in quanto non vivono pi’ nel’ et’ della pietr’

 


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