PAVIA. Il caso di presunta omofobia denunciato da due studenti omosessuali del liceo Foscolo finisce sul tavolo del magistrato. La procura di Pavia ha aperto un’inchiesta per fare luce sulla vicenda. Che, come raccontato dai due ragazzi, si sarebbe materializzata tra i banchi di scuola con battute pesanti da parte dei compagni di scuola, ma anche con «scherzi a tinte omofobe» e perfino telefonate anonime. Voci maschili che avrebbero spinto i due giovani (che mantengono il segreto, non rivelato in famiglia) a dichiararsi.
Un modo per sbeffeggiare il loro orientamento sessuale, definito «deviato» da chi per mesi li avrebbe presi in giro. Una vera e propria persecuzione, che ha spinto il magistrato a ipotizzare il reato di molestie a sfondo sessuale con una componente discriminatoria.
I due studenti, in quella lettera all’associazione, chiedono solo di essere «lasciati in pace» e di potersi vivere la propria sessualità «con serenità». Raccontano di avere sopportato per mesi il comportamento dei loro compagni di scuola, fino alla decisione di parlarne con il presidente di Arcigay Pavia, Giuseppe Polizzi. L’associazione, su questa vicenda, ha anche chiesto un incontro al preside della scuola, Lorenzo Fergonzi, per attivare progetti specifici per combattere le discriminazioni ed educare alla tolleranza. La notizia della denuncia dei due studenti del Foscolo, apparsa sulla Provincia pavese, ha poi fatto scattare anche l’interesse della magistratura. L’indagine, per ora, è a carico di ignoti. I presunti responsabili dei comportamenti discriminatori dovranno, a questo punto, essere individuati. (m. fio.)
Omofobia al classico, si indaga
Questo articolo è stato scritto il 27 maggio 2011.
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