Lista dei politici gay, è polemica Le associazioni: iniziativa che ridicolizza le nostre battaglie

  

ROMA Almeno 10 tra i politici italiani più «omofobi» sono gay. La denuncia arriva da un sito straniero e anonimo: Listaouting . Con tanto di nomi e cognomi. Il Palazzo insorge. Le associazioni omosessuali anche. «È una bufala che fomenta l’ignoranza», interviene anche il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, «una diffamazione gratuita». Quest’ultimo termine però piace poco a Dario Ginefra (Pd). Definire qualcuno omosessuale, replica, «non può essere considerato un insulto e quindi neanche una diffamazione». È un altro esempio di «sistema Boffo», sostengono i radicali. È un modo «estremo di fare battaglia politica che non fa parte della mia cultura», afferma Paola Concia (Pd) che, della battaglia contro l’omofobia, ne ha fatto una bandiera. «Si distrugge la privacy», incalza il capogruppo Pdl Fabrizio Cicchitto.
Molti dei diretti interessati reagiscono. Chi con ironia. Chi con indignazione. Ci sono «centinaia di donne in apprensione» per me, ribatte Mario Baccini (Misto-Pdl). «A cominciare da mia moglie». «Meglio nella lista dei gay che in quella degli interisti occulti», dice da buon juventino Massimo Corsaro (Pdl). Sono un «banale eterosessuale» taglia corto il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri. «Fantasie malate, tutte sciocchezze», reagisce più piccato il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni.
Secondo il presidente dell’Arcigay è solo un’operazione spregevole che ridicolizza le battaglie contro la discriminazione di genere. «È solo un outing all’amatriciana», minimizza il portavoce di Gay Center, Fabrizio Marrazzo. L’unico che giustifica la pubblicazione dell’elenco è Aurelio Mancuso, un esponente del mondo gay considerato da molti l’ispiratore della trovata: «È il frutto dell’indignazione di chi quotidianamente subisce violenze», ribatte. «È una denuncia contro l’ipocrisia della politica».


  •