PIA CONTESSA dei FUORICENTRO: l’omofobia interiorizzata non è rock!

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Dal 21 ottobre è partito il nostro nuovo progetto musicale dal titolo PIA CONTESSA – così esordisce con la solita grinta Maurizio Camuti, eclettico leader dei FUORICENTRO –  un progetto che vorrebbe sensibilizzare l’opinione pubblica circa il tema dell’omofobia,  in maniera totalmente “diversa”, ovvero secondo il punto di vista dell’ omofobo “represso”.

Pia Contessa è un singolo che tocca un argomento delicato ed estremamente attuale come l’omofobia e l’omofobia interiorizzata. Con tono ironico, irriverente e goliardico, tipico della band milanese, Pia Contessa racconta la storia di un uomo moralista di giorno e peccaminoso di notte che, una volta scoperte le sue scappatelle tra parchi e parcheggi, riceverà lo stesso trattamento che lui, solitamente, aveva riservato al prossimo. Il tutto viene raccontato su un tappeto sonoro ammiccante, che richiama sia il rock anni’70 che l’elettro-pop anni ’80. La canzone è firmata dal cantante Maurizio Camuti e dal chitarrista Roberto Arru.

Pia Contessa nasce circa cinque anni fa – ci racconta Camuti – con l’intento di scrivere qualcosa di ‘diverso’, una realtà sconosciuta ai più ovvero l’omofobo etero fasullo e represso, invidioso e spaventato della libertà altrui. Uno frustrato che nutre pulsioni irrefrenabili verso coloro che al bar con amici, al ristorante, tra i discorsi con i familiari, rifiuta e disprezza. Un ‘carnefice’ che è a sua volta vittima di se stesso e della sua educazione, costretto a manifestare le proprie pulsioni in gran segreto, con il travestitismo o banalmente attraverso incontri occasionali, nei momenti liberi rubati, nei parcheggi, insomma in posti e con persone che non potranno essere testimoni dell’inconfessabile

Ho voluto raccontare questa storia in maniera ironica ed inaspettata – conclude il leader dei FUORICENTRO – e ho voluto fornire l’altro lato della medaglia del fenomeno legato all’omofobia, per denunciare i ‘peccati’ nascosti di una certa parte di popolazione ipocrita e perbenista.

 


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