Omotransfobia, Arcigay: “L’allarme dell’Agenzia Ue non può passare inosservato. Le istituzioni si responsabilizzino

  

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Bologna, 17 marzo 2016 – “Non può passare inosservato l’allarme lanciato ieri dall’Agenzia Europea per i diritti fondamentali (Fra) sul fenomeno dell’omotransfobia nei 19 Paesi membri presi in esame”: Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay, prende parola a seguito della diffusione dei risultati della prima indagine comparativa delle opinioni di funzionari pubblici, operatori sanitari, insegnanti e funzionari di polizia di 19 Stati Ue. “Stando a quanto ci dice l’Europa – prosegue Piazzoni – in alcuni Stati membri persistono pregiudizi odiosi nei confronti delle persone lgbt, considerate come malate o disturbate da alcuni medici ma anche da alcuni responsabili politici. Il richiamo non può non interpellare la nostra classe dirigente: la bassa qualità del dibattito parlamentare sulle unioni civili, che al Senato ha toccato vette di odio e disprezzo ormai ricorrenti su questi temi, rientra a pieno nel ritratto tracciato dall’Agenzia europea. Queste opinioni negative, ci spiegano, sono l’ostacolo che incontrano tutte le azioni volte a contrastare discriminazioni e crimini d’odio. In altre parole, quei pregiudizi quando prendono corpo in figure apicali o dirigenziali vanificano gli sforzi di chi si batte per una società accogliente per tutte e tutti. Non solo: la Fra non perde l’occasione di ricordare la necessità dell’approvazione e dell’applicazione di leggi a contrasto dei crimini d’odio. Anche in questo caso l’Italia non può fare l’orecchio da mercante: la legge contro l’omotransfobia giace da mesi al Senato senza alcun accenno alla sua calendarizzazione. Le persone lgbt che vivono o attraversano il nostro Paese non hanno perciò. il riconoscimento e le tutele dovute a uno dei gruppi più frequentemente bersaglio di odio, discriminazione, violenza.  Anche in questo caso si tratta di decidere che tipo di Europa si vuol contribuire a formare: noi siamo convinti che per essere all’altezza delle grandi sfide di inclusione di questi anni sia necessario un impegno serio, concreto e quotidiano di tutti gli attori in campo. Da questo punto di vista ci auguriamo davvero che la politica e le istituzioni vogliano fare tesoro delle analisi e dei suggerimenti che l’Agenzia Ue ha recapitato loro”, conclude Piazzoni.

Qui  il report della ricerca e qui  il comunicato stampa della FRA.


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