17 maggio, Arcigay: Al via la campagna “Io denuncio”, il Parlamento faccia ora la sua parte

  

Il 17 maggio ricorre la Giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia, istituita dall’Unione Europea nel 2005, a quindici anni esatti dalla rimozione dell’omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie pubblicata dall’OMS.

Per l’occasione Arcigay ha realizzato, grazie ai fondi del 5×1000, una campagna di informazione e sensibilizzazione nazionale intitolata “Io denuncio”, che si rivolge direttamente alla comunità lgbt (lesbica, gay, bisessuale e trans) con 10 mila manifesti e oltre 80 mila flyer distribuiti dai comitati locali dell’associazione su tutto il territorio.

“Io denuncio”, spiega Maura Chiulli, responsabile nazionale cultura dell’associazione, “vuole promuovere il ricorso alla denuncia quale strumento di contrasto all’omofobia. Denunciare è non essere né complici né vittime. Denunciare è un grande atto di responsabilità, sia che si subisca una violenza per il proprio orientamento sessuale, sia che si sia spettatori di un abuso. Arcigay lavora quotidianamente per la promozione di una cultura delle differenze, lo fa nelle scuole, nelle Istituzioni, sui media, nelle strade. Questa campagna contiene un messaggio con cui il paese deve confrontarsi: la denuncia è tra gli strumenti di contrasto della violenza omofoba”.

La campagna, realizzata da Noemi Valeri, per la parte grafica, e con il contributo della fotografa Elisabetta Chinarelli, rappresenta i volti di donne e uomini, madri, padri, nonne, figli, fratelli, eterosessuali e omosessuali, che con un gesto di verità, a viso scoperto, chiedono di non aver paura di denunciare la violenza subita. Sono i ritratti, ottenuti grazie all’impegno del comitato di Arcigay Rimini che ha ideato la campagna, dei cittadini e delle cittadine della città che hanno scelto con entusiasmo di partecipare alla realizzazione di questo progetto nazionale.

Oltre alla campagna di sensibilizzazione Arcigay sarà impegnata in decine di iniziative (conferenze, flash mob, sit in, volantinaggi, banchetti informativi…), che coinvolgeranno ben oltre 40 città.

Tra gli innumerevoli eventi, ad esempio, a Milano, è organizzata una staffetta di 65 chilometri che toccherà 10 comuni dell’hinterland  quale “simbolo della velocità con cui il Parlamento dovrebbe intervenire per recuperare il ritardo sui temi di eguaglianza, rispetto e parità”. A Bologna un autobus colorato e targato Pride porterà la visibilità lgbt in provincia con momenti di sensibilizzazione contro l’omofobia per invitare tutti al Bologna Pride 2012 del 9 giugno prossimo.  A Foggia, che ha visto nascere Arcigay solo nel marzo 2012,  il comune e la provincia esporranno per tutta la settimana la bandiera di Arcigay. A Catania si terrà una performance di “artisti di strada contro l’omofobia”, a Cuneo  il programma degli eventi copre un intero mese e così via.

“E’ il no corale del Paese all’omofobia e alla transfobia, vere e proprie piaghe sociali che necessitano l’attivazione immediata di questo Parlamento e un impegno concreto di tutti nel contrastarle”, spiega Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay.

“Solo nel 2011 abbiamo registrato in Italia, nel nostro report che diffondiamo ogni anno, più di 50 di casi tra violenze, aggressioni più o meno gravi, insulti,  ricatti, rapine, divieti e bullismo.  Il dato sottostima il fenomeno: omosessuali, lesbiche e trans non denunciano per paura.

Proprio per questo la nostra campagna nazionale di quest’anno invita a denunciare discriminazione e violenze.
Certo, è necessaria una buona legge contro l’omofobia come l’estensione della Legge Mancino ai reati commessi per odio e disgusto verso omosessuali e i transessuali. Questo  Parlamento ha bocciato ben due volte una tiepida aggravante generica agli atti di omofobia. Le bocciature rappresentano un atto scellerato che rende la maggioranza dei nostri amministratori complici della violenza quotidiana che colpisce gay, lesbiche e trans”.


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