Arcigay: omofobia, ora basta. Manifestazioni in tutta Italia

  

L’omofobia è un dramma e una vergogna nazionale. Ieri ha colpito brutalmente un esponente della comunità lgbt di Roma, qualche giorno fa è toccato ad  un  esponente di Arcigay a Verbania. Loro hanno denunciato, decine di omosessuali italiani non denunciano per paura.

Solo due giorni fa abbiamo dedicato, nella nostra sede di rappresentanza a Roma, una targa a Daniel Zamudio, un giovane cileno massacrato dall’omofobia. Il suo sacrificio ha convinto le autorità politiche cilene ad approvare una legge contro tutte le discriminazioni. In Italia non abbiamo una legge contro l’omofobia e la transfobia e abbiamo più volte ribadito la necessità di una buona legge contro queste piaghe. Non vogliamo infatti che sia versato altro sangue innocente: la nostra storia recente è  segnata da innumerevoli omicidi e violenze a omosessuali e transessuali.

Il legislatore italiano ci sembra orientato a non legiferare, ma chi si assume la responsabilità di tanto dolore?

Da oggi Arcigay parteciperà e organizzerà una serie di iniziative, sit-in, manifestazioni, fiaccolate in ogni parte d’Italia che segneranno il senso di un limite di sopportazione oramai oltrepassato: vogliamo una legge subito. Saranno poi i Pride di Torino il 16 giugno, di Roma e Palermo il 23 giugno, quello di Napoli, Catania e Cagliari del 30 giugno e di Viareggio del 7 luglio a dare testimonianza di questa rabbia civile.
Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay


  •