L’e
stensione del matrimonio civile a coppie dello stesso sesso, il pieno riconoscimento della genitorialità gay e lesbica, e la possibilità di accedere ad una pluralità di forme di regolamentazione delle famiglie, sono per Arcigay obietti vi di lungo corso. Le Unioni Civili introdotte nel 2016, anche grazie all’attività di pressione di Arcigay, hanno riconosciuto diversi diritti a centinaia di migliaia di famiglie LGBTI fino a quel momento escluse da qualsiasi tipo di tutela e riconoscimento. Tuttavia, il legislatore non ha voluto riconoscere l’esistenza e la legittimità piena delle famiglie omosessuali che hanno figli, e ha voluto anzi rimarcare la differenza tra famiglie eterosessuali e famiglie LGBTI. Arcigay si batte affinché questo tipo di discriminazione finisca e sia stabilita la piena uguaglianza nella società, nella cultura e nella legge italiana, affinché l’art.3 della nostra Costituzione sia pienamente rispettato. Lo fa con campagne nella società, con azioni legali strategiche e facendo pressione sui partiti affinché inseriscano la piena uguaglianza nei propri programmi.
Programmi e iniziative:
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[:it]Si stima che l’omosessualità e la bisessualità riguardino milioni di persone in Italia. A questi cittadini, che vivono relazioni d’amore con persone del proprio sesso, l’Italia ha da sempre negato il diritto a una vita familiare riconosciuta e tutelata, discriminando in questo modo queste relazioni e ponendole socialmente e giuridicamente a un livello di minore tutela rispetto a quelle costituite da persone di sesso opposto.
La battaglia per la piena uguaglianza
Eppure è stato dimostrato che il riconoscimento dell’eguaglianza piena ha effetti positivi non solo per le persone gay, lesbiche e bisessuali, ma anche per l’intera collettività. Innanzitutto lancia un messaggio positivo di riconoscimento e accettazione culturale delle relazioni tra persone dello stesso sesso, consentendo anche alle giovani generazioni di gay, lesbiche e bisessuali (ma anche transessuali e intersessuali) di crescere più serenamente potendo finalmente immaginare un futuro di eguaglianza almeno sul piano legale. Ma c’è di più: uno studio fatto negli Stati Uniti dopo l’introduzione del matrimonio egualitario in Massachussets, pubblicato dall’American Journal of Public Health, [Hatzenbuehler e altri, 2012] ha dimostrato come l’introduzione di questo istituto abbia favorito il miglioramento del benessere delle persone omosessuali, con una riduzione del minority stress in termini di depressione e problematiche similari e una conseguente riduzione della spesa sanitaria.
La genitorialità gay e lesbica
Anche la contrarietà alla possibilità che le persone LGBTI possano essere genitori o adottare figli, esattamente come le persone eterosessuali, non ha fondamento scientifico: sono oltre 70 gli studi che dimostrano che non vi è alcuna differenza nello sviluppo di figli di coppie dello stesso sesso rispetto ai figli delle coppie eterosessuali [Manning e altri, 2014; si veda anche il link della Columbia Law School] e uno studio pubblicato nel 2015 dalla rivista scientifica Social Science Research dimostra come ormai il consenso degli studiosi in merito sia schiacciante [Adams e Light, 2015]. I pochi studi in controtendenza si contano sulle dita di una mano e sono stati fortemente criticati per la metodologia, tanto da essere considerati fondamentalmente fallaci [Cheng e Powell, 2015].
Per questi motivi, l’estensione del matrimonio civile a persone dello stesso sesso, il pieno riconoscimento della genitorialità gay e lesbica, e la possibilità di accedere ad una pluralità di forme di regolamentazione delle famiglie, sono per Arcigay obiettivi di lungo corso.
Dalle unioni civili al matrimonio egualitario
Il matrimonio egualitario, in particolare, è tra gli obiettivi prioritari nella battaglia dell’Associazione a favore della piena cittadinanza e uguaglianza delle persone LGBTI, sin dal Congresso dell’associazione del febbraio 2010, nonché uno degli obiettivi strategici per il futuro dell’associazione, essendo per altro previsto in moltissimi paesi al mondo [scarica qui la mappa].
Fino alla legge Cirinnà del 2016, recentemente introdotta anche grazie all’attività di advocacy di Arcigay, centinaia di migliaia di persone LGBTI italiane che costituiscono nuclei familiari (anche con figli) non avevano riconosciuto in alcun modo la propria relazione ed incorrevano quotidianamente in esclusioni e difficoltà.
Ad oggi, le unioni civili riconosciute dalla legge garantiscono alcuni diritti fondamentali alle coppie dello stesso sesso come il diritto alla cura e alle decisioni sulla salute in caso di incapacità, unione o separazione dei beni, reversibilità della pensione, eredità e possibilità di subentrare in contratti, congedo matrimoniale e assegni famigliari, diritto di assumere il cognome del partner e diversi altri. Purtroppo però non è previsto nessun diritto riguardo ai figli della coppia perché il legislatore non ha voluto riconoscere l’esistenza e la legittimità piena delle famiglie omosessuali che hanno figli. [ scarica qui il testo di legge ] Per questo motivo, e per l’affermazione dell’uguaglianza di tutte le coppie costituite da un legame affettivo, siano esse formate da persone dello stesso sesso o di sesso diverso, e dei figli nati all’interno di queste coppie, l’accesso al matrimonio egualitario è un obiettivo irrinunciabile per il pieno riconoscimento civile e sociale delle persone LGBTI italiane.
Il nostro lungo cammino di battaglie verso il matrimonio egualitario
Dopo aver sostenuto con energia e organizzato partecipate manifestazioni di supporto per le proposte di legge sui Pacs del 2007 (poi definiti DICO), l’associazione ha poi inaugurato nel 2010 un lungo cammino verso il matrimonio egualitario, anche aderendo con convinzione alla battaglia giuridica del Comitato “Sì lo voglio” che ha portato la Corte Costituzionale ad esprimersi favorevolmente sul matrimonio gay e ad invitare il Parlamento a legiferare sulla questione. Durante le elezioni politiche del 2013 Arcigay ha per la prima volta inaugurato la campagna #temposcaduto di monitoraggio e pressione sui candidati e le candidate di tutti i partiti in campagna elettorale, chiedendo precisi impegni su 4 punti, e attribuendo un punteggio a ciascuno/a: tra questi impegni c’era la posizione positiva sul matrimonio egualitario e la genitorialità gay e lesbica. Campagna simile e ancor più articolata è stata invece fatta nel 2014 per le Europee, con #cominciatu, in cui ancora si è chiesto a tutti i candidati e candidate di dare il proprio sostegno alla battaglia sul matrimonio eguaitario e ad aderire alla piattaforma di ILGA Europe, l’associazione LGBTI europea che a sua volta chiedeva precisi impegni. Agli inizi del 2015 l’associazione ha cominciato, anche grazie alla collaborazione con Condividilove, ad impostare invece la campagna per il matrimonio egualitario, che sarebbe diventata poi la campagna #lostessosì – lo stesso amore gli stessi diritti, chiamando a raccolta diverse organizzazioni LGBTI e non: da lì nasce il simbolo del cuore rosso con l’uguale che ha caratterizzato tutti i mesi di lotta durante il dibattito sulle unioni civili e che caratterizzerà anche il proseguo della battaglia sul matrimonio egualitario: in questa chiave sono state fatte diverse azioni, come i flashmob nelle giornate di San Valentino e della Giornata Mondiale contro l’Omofobia nel 2015 e nel 2016, o durante i Pride del 2015, o all’interno della mobilizazione #svegliatitalia che ha portato in piazza 1 milione di cittadini in decine di città italiane il 23 gennaio 2016, o ancora l’azione al Festival Internazionale di Collisioni in luglio 2016.
Riferimenti:
ISTAT, La popolazione omosessuale nella società italiana, Maggio 2012. (http://www.istat.it/it/archivio/62168)
Mark L. Hatzenbuehler, Conall O’Cleirigh, Chris Grasso, Kenneth Mayer, Steven Safren, and Judith Bradford, Effect of Same-Sex Marriage Laws on Health Care Use and Expenditures in Sexual Minority Men: A Quasi-Natural Experiment, American Journal of Public Health, February 2012, Vol. 102, N. 2, pp. 285-291. (http://ajph.aphapublications.org/doi/abs/10.2105/AJPH.2011.300382)
Wendy D. Manning, Marshal N. Fettro, Esther Lamidi, Child Well-Being in Same-Sex Parent Families: Review of Research Prepared for American Sociological Association Amicus Brief, Population Research and Policy Review, 2014, Vol. 33, N. 4, pp. 485-502.
Jimi Adams, Ryan Light, Scientific consensus, the law, and same sex parenting outcomes, Social Science Research, Vol. 53, September 2015, pp. 300-310.
Simon Cheng, Brian Powell, Measurement, methods, and divergent patterns: Reassessing the effects of same-sex parents, Social Science Research, Vol. 52, July 2015, pp. 615-626[:en]Equal Rights and Equal Marriage
According to estimates, homosexuality and bisexuality concern millions of people in Italy. Citizens who live into love relationships with people of their same sex have always been denied the right to a recognized and protected family life. Italy thus discriminates these relationships and places them into a lower level of social and legal protection, compared to straight couples.
The Fight for Full Equality
Yet studies show that by recognizing full equality, there are positive effects not only for gay, lesbian and bisexual people, but for the entire community. First of all, this would launch a positive message of cultural recognition and acceptance, while also allowing a younger generation of gay, lesbian and bisexual (but also transgender and intersex) people to grow up in a more peaceful environment, allowing them to imagine a future of equality, at least on the legal level. But there’s more: a study conducted in the United States after the introduction of equal marriage in Massachusetts, published in the American Journal of Public Health, [Hatzenbuehler et al., 2012] shows that the introduction of same-sex marriage has favored an increase in the well-being of homosexual people, with reduced minority stress, measured in terms of depression and similar problems, and a subsequent decrease in healthcare spending.
Gay and Lesbian Parenting
Also the opposition to LGBTI people being parents or adopting children has no scientific basis: there are over 70 studies showing that there is no difference in the development of children of same-sex couples and of children of heterosexual couples [Manning et al., 2014; see also Columbia Law School]. A study published in 2015 in the Social Science Research journal shows how the general consensus of scholars is overwhelming positive [Adams and Light, 2015]. Opposition studies can be counted on the fingers of one hand and have been strongly criticized for their methodology: they are in fact considered fundamentally flawed [Cheng and Powell, 2015].
For these reasons, the extension of civil marriage to same-sex couples, the full recognition of gay and lesbian parenting rights, and the possibility to access a plurality of family regulatory forms, are longtime objectives for us at Arcigay.
From Civil Unions To Equal Marriage
Equal marriage is among our priorities as we fight for full citizenship and equality for LGBTI people. This goal was set in February 2010 at the Association’s Congress. Equal marriage represents obviously one of the strategic objectives for the association: Italy should become one of the many countries worldwide to have it [click here to download the map].
Until the Civil Union Law was passed in 2016, also thanks to the role played by Arcigay, hundreds of thousands of Italian LGBTI families were not recognized in any way, as they incurred daily in discrimination and difficulties, even when there were children involved.
The Italian Civil Unions guarantee basic rights to same-sex couples, like the right to take healthcare decisions on behalf of the spouse in case of incapacity, fiscal property determination, survivor beneficiary pension, inheritance, taking over of contracts, marriage leave, child support, the right to acquire the surname of the partners, and more. Despicably as it may seem, no parenting rights are recognized: the Italian lawmakers decided to avoid full recognition of same-sex parents with children. [Click here to download the law] This is one of the main reasons why we consider equal marriage as a fundamental goal, for the affirmation of equality of all couples, no matter their sexual orientation, for the sake of their children. This is an essential objective for full civil and social recognition of Italian LGBTI people.
Our long-standing battle for equal marriage
Arcigay was already on the battlefield organizing mass-gatherings as a first proposal for a civil-union law (the then called “DICO”, inspired by the French PACS law) reached the Parliament in 2007. That was the first step in a long-time battle for equal marriage. Arcigay took part to the legal battle that started in 2010 by joining the “Sì lo voglio” (lit. “Yes I do”) Committee, that successfully led the Italian Constitutional Court to express itself in favor of gay marriages and to invite the Parliament to pass a law. During the 2013 general election, Arcigay started the first #temposcaduto campaign (lit. “time is over”), monitoring and pressuring candidates of all political parties to firmly commit on 4 points, and assigning a score to each one of them: one of these points was about supporting equal marriage and parenting rights. A similar campaign, but more sophisticated, was launched for the 2014 European elections: #cominciatu (lit. “you start”, from a famous hit from the 70s), which still asked all candidates to support the battle for equal marriage and to sign the platform put together by ILGA-Europe, the European LGBTI association which in turn called for firm commitments.
At the beginning of 2015, Arcigay began working on a campaign strategy for reaching equal marriage, also thanks to the collaboration with Condividilove. The result was #lostessosì – lo stesso amore gli stessi diritti (“The same ‘I do’ – same love, same rights”) a nation-wide campaign involving several LGBTI and non-LGBTI organizations. The campaign symbol (a red heart with a “ = ” sign in the middle) was featured during the long public debate on civil unions and will characterize the continuation of the battle for egalitarian marriage. Several actions were carried during that period, like flash mobs on Valentine’s Day and on the International Day Against Homophobia in 2015 and 2016, during the Pride Parades of 2015, as well as during the mass-gatherings of #svegliatitalia (lit. “Italy, wake up!”) when 1 million citizens took over dozens of squares all over Italy on January 23rd, 2016, or during the Collisioni International Festival in July 2016.
Riferimenti:
ISTAT, La popolazione omosessuale nella società italiana, Maggio 2012. (http://www.istat.it/it/archivio/62168)
Mark L. Hatzenbuehler, Conall O’Cleirigh, Chris Grasso, Kenneth Mayer, Steven Safren, and Judith Bradford, Effect of Same-Sex Marriage Laws on Health Care Use and Expenditures in Sexual Minority Men: A Quasi-Natural Experiment, American Journal of Public Health, February 2012, Vol. 102, N. 2, pp. 285-291. (http://ajph.aphapublications.org/doi/abs/10.2105/AJPH.2011.300382)
Wendy D. Manning, Marshal N. Fettro, Esther Lamidi, Child Well-Being in Same-Sex Parent Families: Review of Research Prepared for American Sociological Association Amicus Brief, Population Research and Policy Review, 2014, Vol. 33, N. 4, pp. 485-502.
Jimi Adams, Ryan Light, Scientific consensus, the law, and same sex parenting outcomes, Social Science Research, Vol. 53, September 2015, pp. 300-310.
Simon Cheng, Brian Powell, Measurement, methods, and divergent patterns: Reassessing the effects of same-sex parents, Social Science Research, Vol. 52, July 2015, pp. 615-626[:]
