I tormenti di Virginio: I matrimoni gay? Sì, no, forse…

  

ALLA FINE: qual è la linea? Cosa pensa davvero il candidato sindaco del centrosinistra sui matrimoni gay? In giro ci sono diverse buste. Giovedì scorso all’altezza di Tolosa città riconquistata alla sinistra anche con i pacs Virginio Merola ha preso le distanze dal compagno Pierre Cohen ragionando così: «Una cerimonia simbolica dura un giorno. Farò il mio dovere se ci sarà una legge. La formula giusta? Non equiparare le unioni omosessuali al matrimonio». Nulla di strano. Queste cose qui si erano già sentite nella campagna delle primarie. Amelia Frascaroli a sinistra di Merola, a dire: sì, io sarei disponibile a una cerimonia simbolica. L’ex assessore di Cofferati a ribattere no. SOLO che l’Arcigay non ha preso bene le dichiarazioni tolosane al Carlino. E l’ha fatto sapere a Merola, via Facebook. Sorpresa e amarezza, sì. Troppe remore e distinguo, così non va. Il circolo che il 10 incontrerà l’ex assessore ha chiesto «un chiarimento urgente dell’interessato». IL CANDIDATO chiarisce. Fa marcia indietro. Anzi si lancia in una fuga in avanti. Macché Tolosa, conta l’esempio di Belgio, Olanda, etc etc che riconoscono il matrimonio gay, risponde su Facebook. Mentre «altri paesi, come la Gran Bretagna e la Germania, hanno dato vita ad un istituto distinto dal matrimonio ma che riconosce alle coppie gay e lesbiche gli stessi diritti. Penso che l’Italia non possa rimanere fuori da questa battaglia di civiltà». Elenca, con una precisione degna di Sergio Lo Giudice, presidente onorario dell’Arcigay e dirigente piddì: «Oggi il Comune di Bologna non fa distinzione fra coppie sposate e coppie di fatto, comprese quelle dello stesso sesso, e rilascia un Attestato di costituzione di famiglia affettiva a tutte le coppie che lo richiedano. Nel 2009 la Regione Emilia Romagna ha approvato una norma che garantisce parità di accesso ai servizi alle diverse forme di convivenza, senza discriminazioni per genere o orientamento sessuale». In chiusura l’annuncio: «Da sindaco proporrò all’Anci di premere sul Parlamento per superare al più presto questo ritardo rispetto al resto d’Europa ed estendere il matrimonio civile alle coppie dello stesso sesso». […] di Rita Bartolomei


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