Coppie gay: se la predica viene dal Pd

  

LIVORNO «Mi dissocio dalle parole di Cosimi nella foto). La Chiesa ha il diritto di insegnarci come allevare i figli. Non sarà certo il sindaco a dire come ci si deve comportare» ; di più: «I gay sono persone degnissime ma sono lontani dai valori dell’etica naturale» . Su due piedi potrebbe sembrare lo sfogo di qualche prelato o di qualche ultrà della fede. Invece è proprio dal pulpito del Pd che viene la predica in materia di unioni civili, di diritti per i gay. Sono parole del consigliere comunale Alessandro Latorraca, cui hanno fatto seguito quelle del collega Giovanni Mancusi, semprte pd: «C’è una pericolosa accelerata sulle unioni di fatto» . Tutto è nato dopo la tavola rotonda sui diritti civili per le coppie omosex promossa nei giorni scorsi a Livorno dall’Unione comunale del Pd e dall’Arcigay. Lo scandalo è nato dopo le parole di Latorraca, suonate come oscurantiste. Ma se analizzate nel dettaglio, esse pongono un problema politico: è nella coppia tradizionale che si concepiscono figli che saranno il motore anche produttivo per il Paese. Quando il leader del Pd Bersani dice che gli immigrati sono coloro che pagheranno le pensioni dimentica di dire che se l’Italia facesse più figli avrebbe una garanzia sul domani. Invece il Pd labronico sembra più incline a sostenere la formazione di famiglie non tradizionali e favorire l’adozione di figli da parte delle coppie gay. Nel Novecento una picconata all’istituzione fu quella di Andrè Gide, che scrisse: «Famiglie! Vi odio!» . Fu Nobel per la Letteratura, certo. Ma non ebbe la pretesa di amministrare Livorno o qualsiasi altra città. E non doveva neppure arginare i consiglieri comunali del Pd ormai sul piede di guerra. Matteo Orsucci


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